Arriva la sosta per le nazionali e, la Nazionale italiana di Roberto Mancini, sarà impegnata in Nations League contro la Spagna di Luis Enrique. Le due selezioni si erano già affrontate nel corso dell’Europeo estivo, nella semifinale vinta dagli azzurri ai calci di rigore. A margine della nuova sfida, in programma mercoledì 6 ottobre a San Siro, ha parlato il CT degli iberici ai canali ufficiali della Uefa. Ecco quanto dichiarato.
“Era un incrocio interessante già prima dell’inizio dell’Europeo – spiega Luis Enrique – giocare conto l’Italia in Italia nella Final Four di Nations League sarà bello perché abbiamo l’ambizione di vincere in casa dei Campioni d’Europa. Sarà molto interessante vedere che tipo di partita saremo in grado di fare davanti a un pubblico a maggioranza italiana. Non servono altre motivazioni. Non vedo l’ora di giocare. Senza dubbio, il gioco dell’Italia è uno dei migliori in circolazione, e sono sicuro che sarà molto interessante vedere come ogni squadra contrasterà l’altra”.
“Se dovessi scegliere solo tre parole per definire ciò che vogliamo dalla nazionale spagnola, la prima parola sarebbe “attacco”, la seconda “pressione” e la terza “ambizione”. Perché la parola più importante è ‘attacco’? Perché quando ci riuniamo per scegliere la formazione, la prima cosa che guardiamo è l’attacco. Ogni giocatore sa difendere e garantire l’equilibrio, ma ciò che vogliamo da centrocampisti, centrali e terzini, è la mentalità offensiva. Devono avere una buona tecnica dato che cerchiamo di impostare da dietro per raggiungere i nostri attaccanti nel miglior modo possibile”.
“Non ho molti dubbi quando si tratta di come voglio che la mia squadra giochi, perché sono convinto che sia il modo migliore per raggiungere la vittoria. Non si tratta semplicemente di prendere una posizione o di atteggiarsi per fare bella figura. No, credo e sono convinto che avendo più possesso saremo in grado di attaccare meglio la metà campo avversaria e questo ci avvicinerà alla vittoria”.
Luis Enrique conclude: “Purtroppo non è sempre così e molte volte si può ottenere la vittoria giocando in altri modi. Ma questo è lo stile che conosco e che mi piace, quindi è quello che userò. Faccio così da quando ero l’allenatore della squadra B del Barcellona. Naturalmente sono sempre aperto a migliorarlo. Bisogna cercare di renderlo più efficace ma l’idea di base non cambierà”.