César Azpilicueta, difensore della nazionale spagnola e capitano del Chelsea, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la Slovacchia, decisiva per l’eventuale qualificazione agli ottavi.
“Ovviamente ci sarebbe piaciuto avere sei punti, ma fortunatamente dipendiamo ancora da noi stesso. Io posso solo allenarmi nel miglior modo possibile. Parlare di favoriti è relativo, il Portogallo non lo era nel 2016. E nel 2015 siamo usciti da Campioni del Mondo ai gironi. Nessuna squadra vince il Campionato Europeo prima che inizi. E i conti si faranno comunque alla fine. Se vinciamo e passiamo il turno cambiano diverse prospettive. L’ho vissuto in prima persona in Champions con il Chelsea, dove fino a gennaio tutti ci consideravano fuori dalle prime quattro e senza futuro nelle Coppe. Poi si è visto come è andata a finire…”
“Non siamo nella situazione che ci aspettavamo. Dobbiamo essere umili e autocritici . Quando si arriva da due pareggi è normale che i tifosi si scoraggino un po’. In Sudafrica, la sconfitta contro la Svizzera ci ha spinto ad andare avanti. In termini di atteggiamento, impegno e voglia, non c’è dubbio che la squadra abbia dato tutto. Nella prima partita ci è mancata un po’ di fortuna. Contro la Polonia, abbiamo preso gol mentre avevamo il pieno controllo della gara”.
“Dobbiamo essere noi a dare ai tifosi quella spinta. I tifosi si identificano con la Nazionale, ma dobbiamo dare quella forza ai tifosi per sostenerci. Non dobbiamo chiedere niente ai tifosi. Siamo noi che dobbiamo incoraggiarli. E in ogni caso inviare messaggi da qui serve a poco. Spero che dopo la partita ci possa essere un momento di riconciliazione. Se i risultati non arrivano non è certo colpa dei tifosi”.