“Sogno di giocare nel Milan”. Chiama i rossoneri | E parte un’incredibile trattativa
Un ex campione del mondo chiama il Milan: vuole vestire rossonero a tutti i costi. E parte la trattativa. Si può fare.
Il brand Milan è ancora in hype, nonostante una squadra che sta faticando terribilmente nell’era post Pioli. Sarebbe dovuto essere lui il problema. A quanto pare non è così. Sono bastati neanche tre mesi della gestione di Paulo Fonseca per capirlo.
L’allenatore portoghese ha delle poche, certo. Molte meno del tiro al piccione che lo ha colpito un po’ da tutte le parti. Gli episodi di Roma e di Firenze sono la cartina di tornasole delle responsabilità che devono ricadere per forza sui giocatori.
A Fonseca lo si può colpire per non sapere gestire certe situazioni: vedi il cooling break di Theo e Leao, liberi di starsene per conto loro, mentre il resto del gruppo si parlava. Leggasi l’incredibile lotteria dei rigori (sbagliati) a Firenze.
Il rigorista è Pulisic e al dischetto va Theo, il capitano dei rossoneri, colui che tra i vari compiti dovrebbe avere il rispetto di certe norme non scritte nello spogliatoio. Fonseca all’intervallo le ricorda quelle regole. E per tutta risposta, dopo il secondo rigore, Tomori prende il pallone e lo consegna ad Abraham: storie senza senso, inversamente proporzionali al blasone di uno dei brand più prestigiosi in Italia. In Europa e nel mondo.
Eppure quella maglia attira
Non un granché il Milan di questi periodi, nemmeno in Europa. Due partite, zero punti all’attivo. Sapere che il Liverpool è di un’altra categoria non aiuta di certo. Idem per il Bayer Leverkusen, a cui è bastato giocare un’ora per portare a casa la vittoria.
Eppure la maglia rossonera è sempre ambita. Chiunque vorrebbe giocarci anche in questa baraonda senza che nessuno si opponga alla totale anarchia che ha regnato almeno fino alla seconda sosta del campionato per gli impegni delle nazionali.
Maldini mi voleva
«Il Milan era ed è il mio sogno». Sic et simpliciter Florian Tristan Mariano Thauvin, attaccante classe 1993, capitano dell’Udinese, ex campione del mondo nella spedizione della Francia in Russia nel 2018. Il bianconero lancia un messaggio chiaro, tra passato, presente e futuro.
«Dopo otto anni al Marsiglia ero mentalmente stanco. Avevo bisogno di staccare, avevo parlato prima con Giuntoli che era al Napoli – rivela Thauvin a Sportweek – poi con Maldini, che mi voleva al Milan, la squadra che sarebbe stato, ed è ancora, il mio sogno». Il francese è in scadenza di contratto con l’Udinese, è tornato a ottimi livelli. E al Milan un rinforzo là davanti serve: i presupposti per intavolare una trattativa ci sono tutti.