Il sogno cinese non ha sfondato, Inter e Atletico Madrid unici ‘baluardi’

sogno cinese

(Photo by Jose Breton via Imago Images)

La giornata odierna, facente seguito alle voci della scorse settimane, ha rimesso in piedi il tema degli investimenti cinesi nel calcio europeo. In questo caso italiano. Lo ha fatto mediante il ruolo della famiglia Zhang nell’Inter. Le prime indiscrezioni, relative ad investimenti ridotti, per far fronte al calo dei ricavi, sono mutate fino a diventare veri e propri scoop, circa la possibilità che Suning possa cedere l’Inter. Una secca smentita del presidente Zhang ha, almeno per ora, spento i rumour. Ciò che resta, tuttavia, è uno scenario molto più esteso, relativo ad un sogno cinese che, di fatto, non si è, ad oggi, realizzato in Europa. Un sogno che, nel 2015, ha iniziato a porre le prime basi, fino a raggiungere l’apice nel 2017. Peccato che, successivamente, sia andato via via scemando.

Dal Manchester City fino alla ‘guerra di conquista’.

Eh già. Molti non se l’aspetteranno ma, le prime avvisaglie dell’ingresso cinese nel calcio europeo, parte dai citizens. Sia chiaro, la proprietà degli inglesi è, e resta saldamente ‘a trazione araba’, mediante la holding City Football Group, istituita e controllata dall’ADUG, ossia l’Abu Dhabi United Group for Developement and Investments, società d’investimento che fa capo allo sceicco Mansour bin Zayed Al Nahyan. Tuttavia, nel 2015, nel City Football Group, entrò il fondo China Media Capital, versando circa 400 milioni di euro e acquistando il 12% delle azioni. Un socio di minoranza che, con un bisbiglio, diede il via ad una vera e propria ‘guerra di conquista’. Una corsa all’Europa, a suon di capitali e con la volontà di utilizzare la vastità della Cina, come veicolo per investimenti pesanti e smisurati verso lo sport più seguito al mondo: il calcio. Nel continente che è la patria del pallone: l’Europa. Il sogno cinese, da trasportare e trapiantare nel Vecchio Continente.

Il picco massimo nel 2017

Il 2017 è l’anno, in cui, si contano più di trenta proprietà calcistiche sotto il controllo di un gruppo cinese. Tuttavia, il vero picco a livello di investimenti, è nel 2016, quando il valore delle acquisizioni cinesi, supera i 35,1 miliardi di dollari. Il 77% in più di quanto registratosi nell’anno precedenti. Le proprietà della Super League iniziano ad investire cifre folli sui calciatori e sui tecnici europei. I colossi industriali cinesi entrano nell’industria europea del pallone. È proprio nel dicembre del 2016 che, il governo centrale cinese, si rende conto che tutto sta sfuggendo di mano e, coadiuvato dalla Banca centrale cinese, la Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme e, il Ministero del Commercio di Pechino, impone un blocco a queste spese scriteriate. Si assiste ad una “ritirata” che manda in fumo il sogno cinese. Club come Milan, Aston Villa, Nizza, Wolverhampton, assistono al passaggio di ambigui imprenditori con il portafoglio pieno che, dopo le “spese pazze”, si dissolvono nel nulla. Per esser precisi, il Wolverhampton è ancora amministrato dal gruppo cinese Fosun che, tuttavia, sta cercando nuovi acquirenti, dopo i pesanti investimenti gestiti con Jorge Mendes, che non hanno portato alcun successo sportivo di spessore.

Inter e Atletico Madrid ultime “speranze”

Atletico Madrid

Nessun successo davvero rilevante, a parte due eccezioni che, vanno analizzate con cura. Partendo dai colchoneros, acquisiti al 20% dal colosso Wanda Group nel 2015. Il gruppo cinese rinnova completamente le infrastrutture dell’Atletico Madrid, così come le Academy del suo settore giovanile. Viene costruito il Wanda Metropolitano, stadio all’avanguardia da 66 mila posti che, nel 2019 ospita anche la finale di Champions League tra Liverpool e Tottenham. Viene creato un asse con il Guangzhou che, tramite cessioni come quella di Jackson Martinez, consente ai colchoneros di incassare ricavi importanti per il calciomercato. Dal 2015 al 2019, l’Atletico Madrid conquista tre titoli e si stabilizza sempre più tra i club più potenti economicamente. L’avvento dei soci minoritari cinesi, nel club di Cerezo, oltre a portare successi sul campo, ha salvato un club che nei primi anni 2000 era ad un passo dal fallimento, con quasi 500 milioni di debiti. 

Inter

Differentemente dall’Atletico, Suning ha acquistato interamente l’Inter. Inoltre, i nerazzurri aspettano un successo sul campo che manca dal 2011. L’avvento di Suning, tuttavia, ha innegabilmente riproiettato l’Inter in una dimensione di grande rilancio. Arrivato nel 2016, Zhang ha da subito lavorato all’aumento dei ricavi commerciali. Dal 2016 al 2019, anno prima della pandemia, il fatturato nerazzurro era cresciuto da 179 a 365 milioni di euro. L’Inter è tornata stabilmente a partecipare alla Champions League e, dopo tanto tempo, è tornata ad avere profili di prim’ordine nella società: da un top manager come Beppe Marotta ad un allenatore interazionale come Antonio Conte. L’Inter ha potuto costruire, negli anni, un organico composto da giocatori di grande caratura come Lukaku, Vidal, De Vrij, Hakimi, Lautaro, Sanchez. I precedenti obiettivi di accesso alla Champions, sono stati sostituiti da una vera e propria caccia all’interruzione del dominio Juventus. La proprietà ha ammodernato le infrastrutture di Appiano Gentile e, inoltre, ha intrapreso insieme al Milan un progetto di livello internazionale come il lussuoso stadio nuovo. Manca solo un trofeo, per completare il percorso sicuramente positivo di Suning. Di modo che l’Inter, insieme all’Atletico Madrid, possa rimanere la luce di un sogno cinese che, malauguratamente, è naufragato in Europa.