Soffiata sul Milan: ecco con chi ce l’aveva Fonseca | È più di un rossonero
Tutti a cercare di capire con chi ce l’aveva Fonseca nel dopo gara di Champions League. Alla fine ecco la soffiata, più un insospettabile.
È passato quasi inosservato il tanto faticoso quanto prezioso successo del Milan, in casa, contro la Stella Rossa. Un 2-1 sofferto sì, ma il gol di Abraham nel finale spalanca le porte degli ottavi di Champions League ai rossoneri, senza passare per un infernale playoff, viste le big che possono finirci.
Bisognerebbe esultare, ci sarebbe di che gioire, essere felici, col morale a mille. E invece no. Tutti a riavvolgere il nastro per leggere nelle pieghe della sorprendente sfuriata di Paulo Fonseca al termine dell’incontro del Meazza contro i serbi della Stella Rossa.
“La nostra squadra è una montagna russa, oggi facciamo bene, domani non lo so. Io so che lavoro tutti i giorni per preparare la squadra, per fare bene, non so se tutti nella nostra squadra possono dire lo stesso”. Tutti a risentirsi le frasi in loop.
Con chi ce l’aveva Fonseca? Chi è o chi sono quei giocatori che non dovrebbero avere la coscienza a posto? E ancora. “Io ho la coscienza pulita. Non ho problemi e se ci sarà bisogno di portare i ragazzi della Primavera o del Milan Futuro, lo farò e senza problemi”. Se non è una minaccia, sicuramente nelle pieghe della sfuriata del portoghese c’è un aut aut.
Escono fuori i nomi
Alla domanda con chi ce l’aveva Fonseca? La risposta immediata senza farsi un giro online viene spontanea: sono quelli messi in panchina da Fonseca, quindi Leao e Theo. Il primo non sembra, il secondo sì. Fonseca non è contento dell’applicazione di Theo Hernandez, e non da Milan-Stella Rossa, puntualizza Gazzetta dello Sport.
Eppure il francese, seppur con tutte le criticità del caso, sta discutendo il rinnovo di contratto con il Milan, ma giocando così si farebbe del male da solo. Guardando le prestazioni il dubbio potrebbe venire: è un giocatore che fa molto meno di quanto potrebbe, il feeling che aveva con Pioli non è pervenuto. Dal cooling break al rigore di Firenze (che doveva battere Pulisic) con annessa espulsioni sono episodi che tornano alla mente. Ma Fonseca in quelle parole non poteva intendere un giocatore solo.
Gli altri indiziati
Sempre Gazzetta dello Sport pone l’accento su Calabria, anche contro la Stella Rossa uscito visibilmente scontento. E che dire di Loftus-Cheek, da centro di gravità permanente sotto l’egida Pioli a panchinaro che quando gioca gira a vuoto, in punta di piedi.
Non che avesse mai impressionato nemmeno con Pioli ma Chukwueze è un altro giocatore sotto la lente di ingrandimento di molti: impalpabile, discontinuo e con tanti errori ogni volta che scende in campo. Dulcis in fundo Tomori, un altro dei “traditori” di Pulisic in occasione di Fiorentina-Milan (lui ha dato il pallone ad Abraham per tirare il rigore che spettava allo statunitense, insieme ad Abraham. Ma lui non può essere. Sull’inglese ci ha pensato direttamente Fonseca a fugare ogni dubbio: “Voglio giocatori pronti a morire per il Milan, come Camarda e Abraham”.