Confermata la multa inflitta a Sky (7 milioni di euro) nel 2019 per mancata comunicazione sui contenuti del pacchetto calcio.
L’emittente aveva proposto un ricorso che il TAR del Lazio ha respinto adducendo come motivazioni due violazioni del Codice di consumo: “Non avere fornito informazioni chiare e immediate sul contenuto del pacchetto Calcio per la stagione 2018/19, lasciando intendere ai potenziali nuovi clienti che tale pacchetto fosse comprensivo di tutte le partite del campionato di serie A come nel triennio precedente. La realizzazione di una pratica aggressiva per l’indebito condizionamento dei clienti del pacchetto “Sky Calcio”, i quali, a fronte di una rilevante ridefinizione dei suoi contenuti non sarebbero stati posti nella condizione di poter assumere liberamente una decisione in merito al mantenimento o meno dell’abbonamento”
Secondo il Tribunale del Lazio, anche le pubblicità erano ingannevoli in quanto facevano intendere che il pacchetto sarebbe rimasto uguale anche nel triennio successivo. Nessuna chiarezza nel comunicare l’effettivo contenuto del pacchetto e questo non permetteva al cliente di capire con immediatezza quali fossero gli elementi essenziali dell’offerta.
Per la seconda contestazione si fa riferimento all’operazione di ricontatto dei clienti da parte dei call center. Questi ultimi prospettavano il mantenimento dei precedenti contenuti allo stesso prezzo se il consumatore avesse rinnovato il suo abbonamento.
Tempi duri, quindi, per Sky che negli ultimi giorni ha visto anche la Lega Calcio prospettare l’idea di non cedere più i diritti tv ad emittenti esterne per creare un canale che possa riprodurre in autonomia i contenuti della Serie A.