Sinisa Mihajlovic: viva la vita

(Photo by New Press/Getty Images)

Sinisa Mihajlovic è morto. La notizia che mai avremmo voluto dare purtroppo è arrivata alcuni minuti fa. Se ne va uno dei più grandi protagonisti del calcio italiano ed internazionale degli ultimi trent’anni. Dalla vittoria da calciatore della Coppa dei Campioni con la Stella Rossa nel 1991 sino alla carriera da allenatore conclusasi alcuni mesi sulla panchina del Bologna.

Nel mezzo, tra l’inizio e la fine c’è stata la vita. Di un uomo complesso, per certi versi anche controverso.

Sinisa Mihajlovic ha vissuto a pieno la sua vita pubblica, quella di calciatore prima e di allenatore poi. Proprio nell’ultima parte della sua esistenza non ha avuto timore di mostrarsi debole nel corpo, ma mai nello spirito, a causa della malattia che lo aveva colpito. Sinisa Mihajlovic è stato un uomo che si è ammalato, che si è curato e che alla fine purtoppo è morto.

Non sposeremo mai la retorica seconda la quale, in questi casi, il gladiatore che lotta vive di più. Una cosa però ci sentiamo di dirla. Quest’uomo nato nell’ex Jugoslavia nel 1969, ci ha dimostrato, sempre, pubblicamente, un grande attaccamento alla vita. Ed è questo l’insegnamento che vorremmo portarci con noi. Non importano le difficoltà e gli ostacoli che il destino ci pone davanti, la vita va amata e rispettata in un tutta la sua essenza e pienezza finché avremo aria nei polmoni.

Per questo volevamo dirti grazie Sinisa.

Perché a nostro modo di vedere ci hai lasciato qualcosa che va oltre quel rettangolo verde. Oltre quelle meravigliose traiettorie disegnate dalle tue punizioni che rimarranno per sempre nella memoria interna di ognuno di noi. Di tutti quelli che amano il gioco del calcio e che magari anche grazie a qualche tuo gol a questo meraviglioso sport si sono poi avvicinati da bambini.

Ciao Sinisa Mihajlovic, fai buon viaggio.

Grazie “per tutta la vita che ci hai messo e mostrato” nel corso della tua esistenza.