Giovanni Simeone, attaccante in forze al Cagliari, è intervenuto a Radio Deejay nel durante la trasmissione ‘Deekay Football Club’. Gli argomenti toccati sono tanti, tra cui il padre, gli obiettivi del Cagliari e il periodo non roseo passato alla Fiorentina.
“Mi fa piacere essere chiamato Cholito, mi fa riconoscere da tutti. L’obiettivo di un giocatore è crescere e diventare forte da ogni punto di vista. Sono contento di essere in Italia, qui si impara tantissimo. Chiaramente ogni giocatore vorrebbe imparare ovunque, da tutti i campionati. Il rapporto con mio papà? Non parliamo di cose di campo, sembrerebbe voler togliere il lavoro a Di Francesco che mi aiuta tanto e mi sta facendo crescere lavorando sui dettagli. Il mister è importante per me e per il Cagliari”.
“Voglio superare i 12 gol. Qui è difficile segnare, ma voglio migliorare i miei numeri. Joao Pedro ha trovato il suo modo di giocare e lo sta portando avanti insieme a tutta la squadra. Pavoletti veniva cercato per la testa, Joao invece è forte tra le linee e ha trovato lì la sua posizione ideale. Se somiglio ad Inzaghi? Forse sì, ma io mi sono sempre concentrato su Batistuta. Guardo sempre gli attaccanti forti con grande attenzione, quelli che si muovono bene in area. Ho studiato tanto anche Ronaldo”.
“Il mio periodo a Firenze? Senza gol un attaccante perde fiducia, quando segni invece sei più tranquillo. Ero più giovane e un anno così difficile non ti fa trovar bene, ma devo dire che anche quell’anno mi ha aiutato a pensare che il gol non è un’ossessione. Cagliari? Siamo giovani, entrare in Europa ci piacerebbe molto ma non si può dire che è un obiettivo. L’Europa è un sogno, ma potrebbe essere anche uno stimolo per fare bene partita dopo partita. L’esperienza di questi anni mi ha aiutato a crescere, ho trovato come essere efficace nei movimenti”.