Silas Katompa Mvumpa: svelata la vera identità di Silas Wamangituka
Svelata l’identità dell’attaccante 21enne dello Stoccarda Silas Wamangituka. Il suo vero nome sarebbe Silas Katompa Mvumpa ed ha un anno in più rispetto alla sua precedente identità.
Il club tedesco ha svelato la sua vera identità attraverso un comunicato. Il ragazzo sarebbe stato oggetto di macchinazioni da parte del suo ex agente che ne ha cambiato l’identità. Tutto sarebbe avvenuto nel 2017, quando l’agente gli avrebbe negato l’accesso ai suoi documenti. Gli avrebbe, così, offerto un nuovo nome, quello di suo padre (Silas Wamangituka). Modificata anche la data di nascita (6 ottobre 1999), un anno in più rispetto a quella dichiarata.
Grazie al supporto della sua squadra e del suo nuovo agente, è riuscito a ricevere una nuova identità dal suo paese natio, la Repubblica Democratica del Congo.
Questo episodio riporta alla mente un caso simile accaduto ad un famoso calciatore che ha militato in Italia, precisamente nel Chievo: Luciano Siqueira de Oliveira. Approdò nel nostro paese nell’estate del 1998 con il nome di Eriberto Conceição da Silva. Era un giovane ragazzo brasiliano cresciuto orfano di genitori. All’età di 21 anni, un faccendiere notò il suo grande talento con il pallone e gli propose un cambio d’identità per sostenere i provini in una squadra di calcio brasiliana, che non accettava ragazzi con età superiore ai 20 anni.
Così, nell’aprile del 1996, Luciano divenne Eriberto e prese l’identità di un contadino brasiliano. Dopo i primi due anni nella Serie A brasiliana, il d.s. del Bologna Oreste Cinquini decise di acquistarlo e di portarlo in Italia. Iniziò così la sua avventura in Serie A. In molti lo ricordano per le sue grandi performance nel Chievo, squadra che lo ha consacrato.
Luciano, agli inizi degli anni 200, divenne l’oggetto del desiderio di molte squadre. Quando la Lazio tentò di portarlo nella capitale nel 2002, lui, però, scappò in Brasile per risolvere alcune questioni personali.
Ed è proprio in quel momento che decise di denunciare la sua falsa identità e di regolarizzare la sua posizione. Il 22 agosto 2002 tornò ad essere Eriberto.
Questa faccenda, però gli costò cara: il suo passaggio alla Lazio sfumò e fu squalificato un anno dalla FIGC. In seguito poi all’ammissione di colpa, la pene gli fu ridotta a 6 mesi.