Sheriff Tiraspol, Vernydub: “Inter di un altro livello, Superlega idea stupida”
L’allenatore dello Sheriff Tiraspol, Yuriy Vernydub, che domani affronterà l’Inter in Champions League, è protagonista questa mattina di un’intervista a La Gazzetta dello Sport: “San Siro? Altro stadio altrettanto storico, dove hanno allenato e giocato grandi personaggi. Io ci sono venuto da spettatore 2-3 volte, credo. Ricordo un Milan-Fiorentina e un Milan-Lazio nei primi anni 90. Il Bernabeu? Emozioni pazzesche, non riesco a spiegare, provo ancora i brividi… Poi vincere lì, chi poteva solo immaginarlo?“.
Su Ancelotti: “Carlo, come Lippi – un grandissimo, che ho sempre seguito con interesse – è un maestro. Mio figlio mi aveva regalato l’ultimo libro di Ancelotti, Il leader calmo, l’ho letto a fondo tante volte. E dopo che l’ho battuto a Madrid mio figlio subito mi ha rinfacciato: “Hai visto che hai fatto bene a leggere il suo libro. È tutto merito mio se hai vinto col Real…”
Sui punti di riferimento: “Dopo i primi anni ho studiato calcio aggressivo, d’attacco, la costruzione dal basso, per me Wenger è stato d’esempio, mi piaceva molto il suo Arsenal. Quindi sono passato ad analizzare due riferimenti diversi ma i migliori al mondo, Pep Guardiola e José Mourinho, che ha avuto un periodo top dal Porto all’Inter pur con un calcio diverso. Ora mi piace il giovanissimo Nagelsmann del Bayern, fa cose incredibili, un 3° e un 2° posto col Lipsia, ora in Baviera e ha solo 34 anni. E, pur se sono più vecchio, in certe cose mi ispiro a lui”
Sull’Inter: “L’entusiasmo per il dopo Madrid può giocare brutti scherzi, temo la troppa attenzione mediatica. Meglio rimanere nell’ombra. A Milano e al ritorno sarà dura, l’Inter gioca diversamente da Real e Shakhtar. Hanno un modulo nuovo per noi, a 3 dietro e a 5 in mezzo. Spero che i miei ragazzi siano consapevoli delle nuove difficoltà e rimangano concentrati. L’attacco dei milanesi è fenomenale, fra Dzeko, Lautaro e Correa sarà durissima, fanno male. E non sottovaluto certo gli altri reparti, fra centrocampisti esperti e di talento come Calhanoglu o Barella. E in difesa Skriniar mi piace perché vince sempre i contrasti aerei. L’Inter poi è molto pericolosa sui calci piazzati. Proveremo a fare il nostro calcio, so bene però che l’Inter ha un altro valore di giocatori rispetto al nostro. Ovvio, non rinunceremo a giocare, a impostare, ad attaccare quando possibile. Sono sicuro che loro presseranno alti, non ci faranno respirare, dovremo essere bravi in contropiede. So poi che quel che studiamo a tavolino è una cosa, ciò che succederà, vedremo… E sono consapevole che il possesso palla sarà dominato dall’Inter, bisognerà aspettare. Perché ogni squadra ha il suo tallone d’Achille, noi dovremo scoprire quello dell’Inter. Dove colpire e far male”.
Sulla Superlega: “È un’idea stupida, non la posso accettare. Il calcio è di tutti, di chi merita. La Superlega privilegia club già ricchissimi, capisco gli interessi, ma è l’opposto dei valori dello sport, di cui noi siamo stati la dimostrazione. Va dato il giusto premio a chi lo merita. Il calcio non è solo élite”
Sul gruppo multietnico: “Non facile, ragazzi di oltre 15 nazionalità, abitudini diverse, sia alimentari che di vita e allenamento, culture e religioni lontane. L’obiettivo è cercare di unirli, uso più interpreti, ci vuole più pazienza. Alla fine però la lingua del calcio è universale”