Serie A

Serie A, Milan ai box causa testacoda. Inter, frontale Sassuolo. Mou telefona, Gasp risponde, Allegri…

In Serie A, la settima di ritorno si dimostra una chicane pericolosissima per Milan ed Inter. I rossoneri, nel Saturday Night, pareggiano a fatica nel testacoda con la Salernitana all’Arechi. Sorte peggiore ai cugini nerazzurri: schianto frontale, in casa, contro il Sassuolo. Non va meglio nemmeno ai nerazzurri di Bergamo, per non parlare di ambedue le sponde romane. Ed è così che, grazie ad un criticatissimo pareggio, Allegri può sorridere.

Serie A, Milan ed Inter incidentate: testacoda a Salerno, frontale Sassuolo

Non è una giornata – calcistica – felice per Milano. Sulla carta sarebbero dovute essere due partite abbordabili, addirittura, per il Milan, una semplice formalità contro la Salernitana ad un passo dal baratro. Così, invece, non è stato.

I ragazzi di Pioli hanno sprecato il momentaneo vantaggio di Messias, facendosi ribaltare dai gol di Bonazzoli e Djuric, entrambi propiziati dall’ottimo Pasquale Mazzocchi, terzino destro con grande gamba e pregevole piede. Sotto gli occhi del commissario tecnico Roberto Mancini, poi, un tiro di Rebic da distanza siderale, su cui Sepe avrebbe dovuto fare di più, è arrivata la rete del pareggio. Un punto che sa di sconfitta, visto che i granata del neo tecnico Nicola ne avevano fatti appena tredici in ventitré gare. Il più classico degli schianti dopo un testacoda, che solo grazie alla pessima prestazione dei cugini nerazzurri può definirsi non mortale. Grave sì, però, per quanto visto: Giroud impalpabile, Diaz ectoplasma, Leao mai realmente pericoloso. Se a questo ci aggiungiamo la pessima prestazione di Maignan – la peggiore da quando gioca in Serie A – si percepisce il polso della situazione.
Ancorché non giocare le coppe sia un vantaggio per il cammino in campionato.

Sull’Inter, invece, avrà sicuramente inciso la sconfitta contro il Liverpool. I ragazzi di Simone Inzaghi, alla seconda debacle casalinga in quattro giorni, sono parsi fin da subito avulsi dal match. Non è un caso che nei primi venticinque minuti siano andati subito sotto di due gol. E come il più classico dei cliché che vede il pugile stanco ed alle corde incapace di reagire, la stessa sorte è capitata ai nerazzurri. Sui quali però, ripetiamo, ha pesantemente inciso l’impegno di Champions League. Inzaghi, insomma, può guardare al futuro con lo spirito di chi è appena passato attraverso una tempesta, ma deve ritrovare i gol di Lautaro e, soprattutto, riportare subito serenità all’interno del gruppo.

Serie A: Mourinho e Gasperini in silenzio stampa, Sarri se la cava. E Allegri…

… e Allegri, dunque, può sorridere. Nonostante la solita prestazione non brillante espressa nel derby col Torino, il punto guadagnato diventa un bicchiere mezzo pieno. Il Milan non si allontana, mentre la distanza dall’Inter si assottiglia, in attesa del Napoli chiamato alla difficilissima trasferta di Cagliari. Punto pesantissimo soprattutto se ci si guarda alle spalle: l’Atalanta dista tre punti, ed anche se dovesse vincere il recupero contro il – sliding door – Torino, si andrebbe solo ad appaiare al quarto posto attualmente occupato dalla Vecchia Signora. Insomma: anche nei pareggi, Max riesce a trarre vantaggio di ‘orto muso.

I pareggi di Roma e Lazio hanno sapori differenti: per i giallorossi, visto come si era messa la partita casalinga contro il Verona – in vantaggio per 2-0 dal 20′ fino al 65′ -, sa di miracolo. Per i biancocelesti, invece, si poteva fare qualcosa di più alla Dacia Arena contro l’Udinese. Nella fattispecie, Sarri non sarà assolutamente contento della prestazione dei suoi che, soprattutto nella ripresa, non sono mai stati pericolosi e, anzi, hanno rischiato di subire il colpo del KO in un paio di occasioni.

La ventiseiesima di Serie A ci restituisce un Gian Piero Gasperini sull’orlo di una crisi di nervi. A Firenze dimostra di non avere più la bussola della squadra, mentre Vincenzo Italiano ed i suoi gli hanno inflitto una lezione di tattica. Anche se, ad onor del vero, ci sarebbe da analizzare l’episodio del gol annullato a Malinovskyi. Ragion per cui la società si è chiusa in silenzio stampa. Magari anche per evitare domande scomode sulla cessione del 55% delle quote al businessman Stephen Pagliuca?

Serie A: a chi telefona Mourinho?

Stavolta il Mourinho Show è andato in onda durante la partita anziché in conferenza stampa, alla quale non si è presentato, chiudendosi in un personalissimo silenzio stampa. Non contento di non essere stato espulso dall’arbitro Pairetto dopo aver scaraventato in tribuna un pallone, lo Special One ha provocato il direttore di gara mimandogli in faccia una telefonata. Cos’abbia voluto dire non è dato sapersi, speriamo di apprenderlo dalla decisione del giudice sportivo. Una cosa è certa: visti i deludenti risultati della sua gestione romanista, non meraviglierebbe una telefonata – questa, però, vera – del presidente Friedkin per sollevarlo dall’incarico.

Serie A: Milan, Inter e Napoli si giocano lo Scudetto mentre si infiamma la lotta per la salvezza

A Salerno, dopo l’arrivo del presidente Iervolino, del direttore sportivo Sabatini e dei nuovi acquisti di gennaio, è tempo di aria nuova anche in panchina. Davide Nicola, alla prima da successore di Stefano Colantuono, sfiora il miracolo casalingo contro il Milan. Il Venezia, quart’ultimo, non va oltre il pari casalingo per 1-1 contro il penultimo Genoa. Il Cagliari, quindi, è chiamato all’impresa casalinga contro il Napoli per abbandonare la terzultima posizione in classifica scavalcando proprio i lagunari di Zanetti.

Dopo ventisei giornate la quota salvezza è a soli ventidue punti. La proiezione di fine stagione, dunque, ci dice che basteranno appena trentadue punti per restare in Serie A. Pochi punti che dovranno far riflettere chi ce la farà per il rotto della cuffia in funzione della prossima stagione: con questi numeri, solitamente, non si resta nella massima serie.

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Published by
Luca Cerchione