Il posticipo della ventottesima di Serie A ha visto un Milan benedetto da e dal Maradona, contro un Napoli troppo sterile. Ad aprire la giornata ci ha pensato l’Inter che, in casa, ha strapazzato la Salernitana. A gioire è stata anche la Juve che, pur con una pessima prestazione, ha battuto lo Spezia. Nota di merito al Sassuolo per la terza vittoria consecutiva, che rovina i piani salvezza del Venezia.
Luciano Spalletti, alla vigilia del big match di Serie A tra Napoli e Milan, aveva parlato di un Diego Maradona presente come dodicesimo uomo, con lo spirito nella testa dei suoi ragazzi. Tutto bello ed emozionante, fino a quando Orsato non ha fischiato l’inizio del match. In campo non si è vista, da parte degli azzurri, la forza di fare la partita e dare un chiaro segnale alla lotta Scudetto. Al solito, la squadra di Adl si è sciolta come neve al sole. Anche se proprio l’arbitro di Schio avrebbe potuto indirizzare la partita in un senso diverso, fischiando un calcio di rigore per fallo di Tomori su Osimhen. Il fischietto – così come il Var Valeri – non si è reso conto del tocco sul nigeriano.
Dal canto rossonero, Stefano Pioli torna a Milano con qualcosa che vale più dei tre punti: la consapevolezza di aver imbrigliato, per la prima volta nella sua carriera, Luciano Spalletti. Con Kessiè trequartista ha, di fatto, bloccato sul nascere le fonti di gioco avversarie: Fabian Ruiz e Lobotka. Giroud, poi, ad oggi si è dimostrato essere un fattore: otto gol in ventotto gare non sono tanti, ma tre di questi – due contro l’Inter ed uno contro il Napoli – hanno portato a casa ben sei punti.
I nerazzurri hanno inaugurato la giornata di Serie A affrontando, in casa, la Salernitana. Vittima sacrificale designata che ha fatto ritornare al gol Lautaro Martinez. Tripletta per l’argentino, condita dalla doppietta di Dzeko, e pace fatta con i tifosi. Inter che, potenzialmente, è ancora artefice del proprio destino: in settimana, infatti, scadrà il termine ultimo per ricorrere al Consiglio di Garanzia del Coni in merito al recupero della partita contro il Bologna. A breve, dunque, sapremo quando si giocherà la gara che i ragazzi di Inzaghi hanno in meno ai cugini rossoneri e, in caso di vittoria, li scavalcherebbero di un punto.
La Juventus non perde in Serie A da novembre – 0-1 contro l’Atalanta, ndr – e, settimana dopo settimana, si è rilanciata per un posto tra le prime quattro. La testa della classifica, un miraggio fino ad un mese fa, dista ormai solo sette punti, tanto che qualcuno inizia a crederci. Nonostante i risultati, però, i bianconeri continuano a giocare male, malissimo, ed anche contro lo Spezia non avrebbero meritato il bottino pieno. Ma tant’è: ‘orto muso.
La domanda è lecita: Vlahovic ha fatto bene ad accettare il trasferimento a Torino? Nella Fiorentina di Vincenzo Italiano avrebbe, probabilmente, segnato di più. Con Allegri, invece, ha molte più chance di vincere trofei.
Il campionato in corso risulta essere affascinante anche nelle zone meno nobili. In virtù delle sconfitte contro Udinese e Juve, Sampdoria e Spezia sono state risucchiate nella bagarre. Le due, appaiate a ventisei punti, hanno una sola lunghezza di vantaggio sul Cagliari quartultimo e quattro sul Venezia. La squadra di Zanetti paga il pessimo break di quanto punti nelle ultime cinque giornate, gli stessi raccolti dalla Salernitana fanalino di coda. Pessima sconfitta casalinga contro un ottimo Sassuolo, spinto anche da tre calci di rigore, che hanno fissato il punteggio finale sul 4-1 per gli ospiti. Curiosità: i neroverdi sono la seconda squadra per numero di rigori ricevuti, ben nove, al pari di Inter e Fiorentina. I ragazzi di Dionisi, però, sono primi in Serie A per numero di realizzazioni dagli undici metri. Non ne hanno sbagliato nessuno.
Quindici sono i punti dei granata che, dalla loro, hanno due gare da recuperare. Diciotto per il Genoa e ventidue per i lagunari – anche loro con una partita in meno-.