Il 2020 non è certamente stato il miglior anno nella carriera di Diego Godin. Il difensore arrivato all’Inter nell’estate del 2019 dall’Atletico Madrid, in nerazzurro non è riuscito a ripetere le fantastiche prestazioni ammirate in Spagna o con la maglia della nazionale dell’Uruguay. Per tutta la prima parte della scorsa stagione, Diego Godin ha fatto grande fatica ad inserirsi nella difesa a 3 di Antonio Conte. Un giocatore abituato da sempre a difendere con una linea di 4, poco più avanti dell’area di rigore o addirittura spesso all’interno della stessa. Il tecnico interista, chiedeva più campo da coprire alle spalle. Cosa non esattamente semplice per un giocatore non più giovanissimo.
Ad un certo punto della stagione Diego Godin ha dovuto accettare la panchina. Al suo posto hanno giocato praticamente tutti da Bastoni a D’Ambrosio passando per Andrea Ranocchia. Il capitano dell’Uruguay ha accettato la situazione, continuando a lavorare in silenzio, aspettando il momento giusto per un’opportunità. Mai una parola fuori posto. Diego Godin pur deludendo in campo, ha dimostrato di essere uomo prima che calciatore. Ha dimostrato di essere un professionista serio, come non ne esistono più. Il Diego che abbiamo conosciuto all’Inter, è stato un giocatore diverso, catapultato in un modulo forse non suo. Ma lo spessore umano del calciatore non è mai stato messo in discussione da nessuno. “Se non gioco io, c’è un altro compagno che merita di più. Io devo lavorare e migliorare”, queste le sue parole dopo essere tornato titolare in campionato nelle ultime giornate della scorsa stagione. In quel calcio post lockdown che nostro malgrado tutti abbiamo imparato a conoscere. Il Faraone è diventato titolare inamovibile nell’ultima parte di campionato e poi con lui in campo, l’Inter è ritornata a giocare una finale europea a distanza di dieci anni dall’ultima volta. In Europa League contro il Siviglia non è andata come i tifosi nerazzurri speravano, gli andalusi hanno vinto, ma Diego Godin ha lasciato il suo segno, incornando la palla del momentaneo 2-2.
Il buon finale di stagione non è bastato per ottenere la riconferma da parte del club nerazzurro. La dirigenza interista ha comunque deciso di venderlo e Diego Godin ha optato per una scelta che un pò ha spiazzato tutti. Il difensore ha firmato per il Cagliari nell’ultimo giorno dello scorsa finestra di mercato. Una scelta romantica se vogliamo. La moglie di Godin è nata proprio in Sardegna quando suo padre vestiva la maglia rossoblù. L’anima Charrua che con la città di Cagliari vive, da sempre, un legame quasi indissolubile. L’esperienza all’Inter non è stata delle migliori, il 2020 è stato un passaggio a vuoto in una carriera di un campione da tutti riconosciuto come tale. Ci penserà il mare di Sardegna e un 2021 che tutti speriamo sia migliore a far ritornare Diego Godin il campione che tutti abbiamo ammirato sino ad alcune stagioni fa.