Riviviamo insieme il match tra Napoli e Juventus del 13 gennaio 2023, un trionfo tutto azzurro targato Spalletti che lancia i partenopei in Serie A.
La scorsa stagione ha consegnato alla storia uno dei Napoli più belli di sempre, forse il più bello per tanti tifosi che non hanno potuto vivere l’era Maradona. Sì, perché proprio trentatré anni dall’ultima volta in cui El Pibe de Oro decise che l’azzurro doveva tornare a colorare l’Italia intera, i ragazzi di Spalletti hanno regalato un sogno ad un intero popolo partita dopo partita. C’è stato un momento però in cui la supremazia sulle altre 19 squadre di Serie A è stata tanto palese da scatenare la festa in città già a gennaio, quando mancavano ancora tanti mesi alla conclusione del torneo. Stiamo parlando ovviamente del match contro la Juventus terminato sul 5-1 per i partenopei, che in quell’occasione avevano già capito di essere destinati a qualcosa di più grande.
Nonostante una storia ben diversa, caratterizzata da trionfi continui per i bianconeri e stagioni altalenanti per gli azzurri, le partite tra Napoli e Juventus restano quasi sempre avvolte da un’aura di rivalità inspiegabile agli occhi di chi non vive i due contesti da vicino. Il potere del nord contro la voglia di rivalsa del sud Italia, questo è quello che racconta chi all’ombra del Vesuvio descrive questa classica del calcio italiano. La sera del 13 gennaio del 2023 la squadra di Luciano Spalletti si apprestava ad incontrare proprio la Vecchia Signora in una gara che racchiudeva all’interno più della semplice disputa di campo.
Il Napoli correva forte al primo posto in classifica, mentre la Juventus aveva ritrovato entusiasmo e solidità difensiva e si apprestava alla trasferta del Maradona con più di qualche certezza. Quello che il campo ha decretato però non è interpretabile, perché gli azzurri in quell’occasione hanno schiantato nel vero senso della parola la rivale di sempre, cucendosi sulla maglia azzurra un primo pezzo di tessuto dello Scudetto. Il risultato di 5-1 non ha lasciato spazio a polemiche o retoriche inutili, perché rispecchiava quello che si è visto sul terreno di gioco. Lo stato di grazia di Kvaratskhelia, uomo partita indiscusso, e del capocannoniere Osimhen nelle vesti di un cannibale mascherato, accompagnati dai gol di Rrahmani e Elmas, hanno di fatto allontanato la Vecchia Signora dalla corsa al titolo.
Quella sera il Maradona è tornato a colorarsi di verde, bianco e rosso, trentatré anni dopo l’ultima volta, consegnando alla memoria dei tifosi uno dei trionfi più belli della storia del Napoli, proprio contro la rivale di sempre.