7 aprile 2021, Juventus-Napoli terza giornata di Serie A. Avete letto bene, ad aprile la terza giornata di campionato. Infatti le due squadre recuperarono la terza giornata solo in quella data, dopo uno dei casi più spinosi e ricchi di polemiche degli ultimi anni. Il teatro dell’assurdo iniziò quando agli azzurri fu vietata la trasferta a Torino per volere dell’ASL di Napoli, a causa della presenza in rosa di due positivi al Covid. Peccato che il protocollo redatto all’epoca per gestire le positività in rosa diceva tutt’altro. Così andava in scena il 4 ottobre la surreale scena di una partita non disputata. Annullata ufficialmente dopo 45 minuti, con i giocatori della Juventus presenti all’Allianz Stadium e quelli del Napoli in Campania. Da lì in poi un’infinità di polemiche, scontri verbali e in tribunale, con continui colpi di scena. Il 3-0 a tavolino per la Juventus, poi revocato rinviando la partita al 17 marzo. Infine la decisione di posticipare ancora la gara per non intasare ancor di più i rispettivi calendari.
Ecco come una partita prevista a inizio campionato, si è trasformata in un crocevia decisivo per la stagione di entrambe le squadre. Juventus e Napoli scesero in campo, oltre che per la rovente rivalità, per guadagnarsi un posto in Champions League, iniziando il match appaiate al quarto posto in classifica con 56 punti. La sfida fu una delle migliori prestazioni in assoluto della Juventus allenata da Andrea Pirlo, guidata dal carisma di Buffon in porta e dall’imprevedibilità di Chiesa in attacco. Buffon spronò i suoi ogni singolo secondo ad essere attenti e calcolatori. Grazie allo stadio vuoto era possibile udire distintamente ogni sua singola frase. Chiesa dimostrò ancora una volta la sua imprescindibilità. Una partita straripante per la giovane ala figlia d’arte, a cui mancò solo il gol per suggellare una prestazione da 8 in pagella. Suo l’assist al 13′ per il gol di Ronaldo, dopo una giocata ubriacante prima su Insigne e poi su un Hysaj, scherzato con un tunnel.
Il Napoli invece si presentò con poca fame e aggressività, ma tanti pensieri nella testa. Tanta paura. Lo stesso atteggiamento che all’ultima giornata contro il Verona fece perdere ai partenopei il treno della Champions. Il primo tempo asettico, fu svoltato in un avvio di secondo all’attacco, grazie agli ingressi di Politano e Osimhen. Non abbastanza comunque per punire una Juventus guardinga, in attesa della ripartenza fatale, arrivata al 73′ sul piede sinistro di un Dybala appena entrato. Il rigore di Insigne in pieno recupero, fischiato per un fallo di Chiellini su Osimhen, non ha reso meno amara la sconfitta al Napoli.