Si è conclusa da poco l’assemblea dei 20 club di serie A. Al termine della riunione sono stati intercettati alcuni vertici dei club italiani come i presidenti di Sampdoria e Torino Ferrero e Cairo o l’amministratore delegato dell’Inter Beppe Marotta. Il tema principale è ovviamente quello della Superleague e la conseguente posizione della Juventus in questa faccenda. Queste le parole dei tre.
Ferrero: “Abbiamo fatto ciò che dovevamo fare. Dovevamo solo ritrovare l’armonia e lavorare per un calcio migliore. Io sono stato critico sulla Superleague per le ragioni che sapete tuti. La Juventus e Agnelli sono una squadra importante italiana, hanno fatto una boutade ma hanno capito che il calcio casalingo è più importante”.
Marotta: “Abbiamo affrontato tematiche varie in un clima di grande cordialità e con degli intendimenti molto propositivi alla luce di un’analisi dello scenario del calcio italiano in relazione a quello europeo. La conclusione è estremamente positiva e conciliativa di tutti gli aspetti che avevano generato die contrasti precedentemente. Il discorso Superleague è stato archiviato e accantonato, si guarda avanti a un futuro di grande difficoltà, a tutti i partecipanti hanno espresso la loro volontà per trovare un modello di sostenibilità generale. Anche il costo del lavoro è una variabile che incide molto nell’economia di un bilancio del club italiano. Se la Juventus ha fatto un passo indietro? Il tema è stato superato ma gli aspetti giuridici non spettano a me”.
Cairo: “Non sono qui a parlare per conto di tutti, ma parlo per conto mio. E non credo sia nemmeno giusto rivelare le cose che si sono dette, anche se non si sono dette cose pazzesche. Per quelle tre squadre ci saranno FIGC e UEFA che avranno regole precise che dovranno essere rispettate per partecipare ai campionati e alle coppe. Non mi sembra che la Juventus abbia fatto un passo indietro. A livello anche pubblico non ho visto passi indietro. Per fare passi indietro le sedi sono altre e lo fai in maniera pubblica, non mi sembra l’abbia fatto. Nove squadre hanno fatto un passo indietro invece molto deciso, non credo possano fare la Superlega in tre”.