Serie A, le migliori partite del 2020: Inter-Milan 4-2
9 febbraio 2020, a Milano è il giorno del derby. Inter e Milan si sfidano nella 23esima giornata in quella che sarà l’ultima stracittadina con il pubblico. L’Inter in quel momento è secondo in classifica con 51 punti a -3 dalla Juventus capolista. Il Milan, invece, è sesto a 32 punti. Tra le due squadre c’è un divario enorme, ma il derby è sempre una partita diversa e la vince chi ha più determinazione.
La vigilia
L’Inter non è in una fase positiva della stagione. Dopo i 4 punti contro Napoli ed Atalanta sono arrivati due pareggi negativi contro Lecce e Cagliari, solo la vittoria di Udine sottrae la squadra dall’etichetta “crisi”. I nerazzurri, però, arrivano al derby senza uomini fondamentali. Lautaro Martinez deve scontare la seconda giornata di squalifica rimediata con il Cagliari, Bastoni era diffidato e ad Udine si è preso la squalifica, Handanovic e Gagliardini sono infortunati. Oltre a questi, Sensi non è in forma. La notizia positiva è la presenza in panchina del nuovo acquisto Eriksen oltre all’insostituibile Lukaku con De Vrij guida della difesa.
Il Milan, al contrario, sembra in netta crescita. L’arrivo di Ibrahimovic ha dato una svolta alla squadra che ha raccolto dieci punti nelle ultime quattro partite. La rosa è a disposizione e si approccia al derby con meno tensione rispetto all’Inter. Rebic è in un periodo d’oro e poi c’è il solito treno Theo Hernandez sulla sinistra.
Antonio Conte conferma il 352 con Padelli in porta, Godin, De Vrij e Skriniar in difesa, Candreva, Vecino, Brozovic, Barella e Young a centrocampo e Lukaku e Sanchez in attacco. Pioli adotta un atteggiamento più difensivo basato sulle ripartenze. Il 4-4-1-1 ha Donnarumma in porta, Conti, Kjaer, Romagnoli ed Hernandez in difesa, Castillejo, Kessiè, Bennacer e Rebic a centrocampo con Calhanoglu dietro a Ibrahimovic.
Primo tempo
La partita inizia con una sorpresa: è un Milan dominante quello che si vede a San Siro e l’Inter subisce su tutti i fronti. Sulla fascia sinistra Hernandez e Rebic lasciano le briciole a Candreva e Godin e Ibrahimovic prende tutti i palloni. Al nono minuto, infatti, arriva il terzo tentativo rossonero con Calhanoglu che supera Brozovic e da 20 metri scatena un destro che si schianta sul palo. Il Milan ha un ritmo troppo alto per l’Inter e ai nerazzurri non resta che sfruttare le ripartenze. Lukaku scappa al 24′ e serve Vecino che, però, calcia troppo centrale. Ma l’Inter non c’è e al 40′ il Milan la sblocca. Castillejo alza un pallone per Ibrahimovic che sovrasta Godin e la serve di testa a Rebic che la insacca sfruttando un’uscita a vuoto di Padelli. L’Inter non si riprende e al 45′ De Vrij la manda in corner rischiando l’autogol. Sullo sviluppo dell’angolo Kessiè serve Ibrahimovic, perso da Skriniar, che insacca il 2-0 grazie a un non perfetto Padelli.
Secondo tempo
L’Inter esce dalla prima frazione tramortita da un Milan non prevedibile, ma il secondo tempo si apre in modo completamente diverso. I rossoneri non scendono in campo, i nerazzurri, invece, sono colpiti nell’orgoglio e al 6′ Brozovic la colpisce dai 20 metri e insacca all’angolino basso di sinistra. Il Milan ha paura e dopo due minuti arriva il pareggio. Godin trova Sanchez in area che si gira e serve Vecino che trova lo spiraglio tra Romagnoli, Donnarumma e Kjaer. La partita torna in equilibrio, Ibrahimovic ci prova su punizione e la palla esce di poco.
Al 25′ Lukaku tira, ma c’è la deviazione in angolo. Sul corner Sanchez trova De Vrij che di testa incrocia alla destra di Donnarumma. San Siro sta esplodendo di gioia nerazzurra. Poco dopo entra Eriksen e dai 30 metri colpisce l’incrocio su punizione. Nel finale succede di tutto. Barella va in fuga, ma davanti alla porta si fa ipnotizzare da Donnarumma. Un minuto dopo Paquetà serve Ibrahimovic che da due passi la spedisce di testa sul palo. L’Inter cerca di perdere tempo e proprio da un tentativo di Vecino di guadagnarsi un angolo, l’uruguayano serve Moses che crossa per Lukaku. Il belga sovrasta Kjaer e segna il definitivo 4-2. Il Meazza nerazzurro è in delirio.
La vittoria porta la squadra a 54 punti, gli stessi della Juventus che ha perso il sabato a Verona e a +22 sugli eterni rivali.