Serie A, le migliori partite del 2020: Inter-Fiorentina 4-3

Serie A, le migliori partite del 2020: Inter-Fiorentina 4-3

(Photo by MIGUEL MEDINA/AFP via Getty Images)

26 settembre 2020, al Meazza l’Inter ospita la Fiorentina ed inizia ufficalmente il suo percorso nella Serie A 2020-2021. Ufficialmente si tratta della seconda giornata, ma i nerazzurri a causa dell’impegno europeo hanno usufruito del rinvio della gara contro il Benevento. La Fiorentina, invece, ha già giocato contro il Torino vincendo per 1-0. La squadra di Iachini ha dimostrato di avere qualità, ma le voci di mercato su Chiesa agitano l’ambiente.

La vigilia

L’Inter ha concluso la passata stagione perdendo la finale di Europa League contro il Siviglia, ma il mercato ha dato buoni giocatori e la società ha accontentato il tecnico Conte dopo l’incontro pacificatore di Villa Bellini. Sono arrivati Vidal, Hakimi, Kolarov e sono tornati giocatori esperti come Perisic e Nainggolan. La squadra, dopo il secondo posto, vuole lottare per tornare a vincere lo scudetto ed è tra le favorite con la Juventus.

La Fiorentina, invece, ha confermato Iachini dopo il positivo finale di stagione e ha accolto Amrabat, Borja Valero, Bonaventura e il rientrante Biraghi confermando il resto della rosa. Chiesa, però, sente le sirene della Juventus e Firenze non è tranquilla.

Le due squadre si presentano al giorno della gara con poche defezioni. L’Inter deve fare a meno dello squalificato De Vrij e dell’infortunato Vecino. La Fiorentina è senza Pulgar.

Antonio Conte porta una modifica tattica alla sua formazione introducendo il trequartista e sfruttando le abilità offensive dei difensori. Il terzetto davanti ad Handanovic, infatti, è composto da D’Ambrosio, Bastoni e Kolarov, a centrocampo Young parte titolare per Hakimi con Barella, Brozovic e Perisic sulla sinistra. Dietro a Lukaku e Lautaro Martinez si posiziona Eriksen.

Iachini conferma il 352 che aveva dato buoni frutti nei mesi passati. Dragowski tra i pali, Milenkovic, Ceccherini, al posto di Pezzella, e Caceres in difesa, centrocampo con Chiesa, Bonaventura, Amrabat, Castrovilli e Biraghi, in attacco Kouamè e Ribery.

Primo tempo

La Fiorentina parte a razzo, l’Inter sbaglia tutto quello che può sbagliare. Dopo 3 minuti Kolarov sbaglia la marcatura, Kouamè fa uno-due con Bonaventura e segna lo 0-1. La difesa, però, fa acqua e Handanovic deve salvare poco dopo su Kouamè, in grande spolvero. La squadra di Conte si sveglia e perde un po’ di ansia al 20′ quando un rigore viene dato e poi tolto con il VAR. L’Inter, però, è tornata e nel recupero Barella riparte dalla difesa in progressione, serve Lautaro che dal limite dell’area insacca il pareggio con un bellissimo tiro a giro.

Seconda frazione

L’Inter rientra in campo con il carattere della squadra che la vuole vincere a tutti i costi. Barella recupera un pallone sulla trequarti, Eriksen smista a Lautaro che punta il difensore e calcia. Due deviazioni compresa quella decisiva di Ceccherini: è 2-1. I nerazzurri, però, non sono in grado di controllare la gara neanche con il vento in poppa. Al 57′ Castrovilli buca la difesa immobile dell’Inter e insacca il 2-2. La partita cambia totalmente, un’altra volta. Passano sei minuti e Ribery insegna calcio. Lancia un pallone delizioso a Chiesa, in discesa sulla fascia, punta Handanovic e segna il 2-3.

Sembra la mazzata finale per l’Inter, ma Conte rivoluziona la squadra e inserisce in dieci minuti Sensi, Hakimi, Vidal, Nainggolan e Sanchez senza togliere i due davanti. Una potenza di fuoco che dà i suoi frutti. L’Inter rischia tantissimo, ma crea occasioni. Vidal la dà a Sanchez che allarga per Hakimi. Il marocchino serve un assist al volo al centro per Lukaku che insacca il 3-3. Non è finita. Due minuti dopo Sensi calcia un angolo corto per Sanchez che crossa e trova D’Ambrosio che da due passi completa l’ennesima rimonta della serata: Inter-Fiorentina è 4-3.

L’Inter di Conte si scopre vittoriosa con i cambi, con il carattere e con la difesa a 4 messa nel finale per attaccare con più uomini. La Fiorentina esce a testa altissima, ma sarà l’ultimo bagliore per molte settimane.