Serie A

Serie A, La Lazio impatta col Cagliari, prima sconfitta per Mou

Pomeriggio incolore per Lazio e Roma. Gli uomini di Sarri non vanno oltre il 2-2 in rimonta col Cagliari, i giallorossi cadono per 3-2 a Verona.

Lazio-Cagliari

Sarri non cambia assetto e presenta la Lazio col suo classico 4-3-3. Immobile è supportato da Pedro e Felipe Anderson nel tridente, Milinkovic e Luis Alberto sono le mezze ali di qualità. Nel Cagliari, il neo tecnico Mazzarri si affida all’ex Keita Balde in coppia con Joao Pedro. Nei primi 45 minuti la gara è decisamente molto equilibrata. Il pallino del gioco è in mano alla Lazio ma i sardi sono molto pericolosi in contropiede. Lazzari salva sulla linea un tentativo di Keita sottoporta al decimo minuto, Nandez alza di testa un facile tap-in davanti a Reina. Oltre ad uno sterile possesso palla, i biancocelesti fanno fatica a rendersi pericolosi dalle parti di Cragno. Milinkovic e Pedro ci provano dal limite ma sparano alto. Il sussulto che porta al vantaggio dei padroni di casa arriva ad un minuto dalla fine del primo tempo. Immobile gira di testa un bel cross dalla destra di Milinkovic e porta in vantaggio i suoi.

Ad inizio ripresa arriva l’immediata doccia gelata per la Lazio. Joao Pedro, dopo uno scambio bellissimo con Marin, batte Reina con un morbido pallonetto di testa. La Lazio reagisce ma Immobile non riesce a trovare la doppietta dopo una difettosa respinta di Cragno su tiro di Pedro. Il Cagliari però riprende in mano il controllo del match e dopo una traversa di Nandez, gli ospiti passano in vantaggio con una rete dell’ex Keita. L’esterno insacca a porta vuota dopo una bella giocata di Joao Pedro. La Lazio prende in mano il pallino del gioco e va vicino alla rete del pareggio con una botta di Luis Alberto dal limite ma Cragno si supera (73′). Gli uomini guidati oggi da Martusciello continuano a premere e a otto minuti dalla fine Cataldi, subentrato, trova un bellissimo goal con un preciso tiro all’incrocio. Il forcing finale dei biancocelesti non trova sbocchi nonostante l’espulsione di Zappa per doppia ammonizione. Mazzarri comincia con un pari, per la Lazio un altro mezzo passo falso

Hellas Verona-Roma

Mourinho deve rinunciare a Mkhitaryan e Vina e li sostituisce con Shomurodov, che fa coppia con Abraham, e Calafiori. Per il resto nessuna novità nell’undici iniziale. Il Verona del nuovo allenatore Tudor, subentrato all’esonerato Di Francesco, si affida alla coppia Caprari-Simeone. I padroni di casa partono a mille imprimendo da subito un ritmo forsennato al match e vanno vicini al goal al minuto 11 con un bel tiro da fuori area di Simeone che lambisce il palo. La Roma si affida alle ripartenze di Zaniolo e alla classe di Pellegrini, sfiora il goal con una traversa di Cristante ma subisce la squadra di Tudor. Lazovic ad un quarto d’ora dalla fine spreca un contropiede innescato da un errore di Karsdorp calciando a lato. E al minuto 36 la gara si sblocca con una magia di Pellegrini. Il capitano della Roma si inventa un clamoroso goal di tacco su cross dalla destra di Karsdorp. La Roma va così all’intervallo in vantaggio.

La ripresa riparte col botto: dopo tre minuti di gioco, Barak ristabilisce la parità. Cross dalla sinistra di Caprari, Mancini in scivolata costringe Rui Patricio al miracolo ma sul successivo tap-in il centrocampista del Verona insacca. Gli uomini di Tudor non si fermano e passano in vantaggio al 55′ con un bel diagonale di Caprari da dentro l’area. Il vantaggio degli scaligeri dura solo tre minuti: Ilic insacca nella propria porta su un cross dalla sinistra di Pellegrini. La gara vive su ritmi vertiginosi e il Verona ritorna clamorosamente in vantaggio al minuto 63 con un bellissimo tiro al volo dal limite di Faraoni che si insacca all’incrocio. Gli uomini di Tudor non calano il ritmo e vanno vicino al quarto goal con Caprari che costringe Rui Patricio ad un autentico miracolo. Il forcing finale della Roma, nonostante gli ingressi di Mkhitaryan e El Shaarawy, non producono gli effetti sperati. Prima gioia per Tudor, Mourinho cade per la prima volta.

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Published by
Alberto Petrosilli