Dopo mesi di critiche ed esperimenti poco convincenti, Andrea Pirlo si è preso una rivincita nei confronti dei suoi detrattori. Oltre alla risalita in classifica, il tecnico della Juventus ha ipotecato una Supercoppa italiana e la finale di Coppa Italia, avendo la meglio in semifinale contro l’Inter. Vincere aiuta a vincere. Ma non solo: l’autostima del gruppo permette anche all’allenatore di ricercare nuove soluzioni e aumentare l’imprevedibilità di una squadra che non sembra più in grossa difficoltà. Adottare sistemi di gioco alternativi in base all’avversario è sinonimo di elasticità mentale, quella che Pirlo ha dimostrato di saper possedere e maneggiare con minuziosa attenzione.
Dopo aver ritrovato calciatori in ombra fino a qualche tempo fa (Federico Chiesa, Adrien Rabiot, Aaron Ramsey, Danilo e molti altri), il sogno dei tifosi della Juve è soltanto uno: assistere dal primo minuto al tridente formato da Cristiano Ronaldo, Alvaro Morata e Paulo Dybala. E Pirlo ha promesso di pensarci: “Spero di averli a disposizione. Non è ancora successo dall’inizio dell’anno. Quando avrò questa fortuna spero di metterli insieme”. I tre terminali offensivi garantirebbero enorme pericolosità in avanti e un maggiore impiego della Joya: l’attaccante argentino, tra infortuni e Coronavirus, non ha potuto rendersi funzionale al progetto bianconero. Con un nuovo modulo si sentirebbe al centro dell’azione, peraltro nella posizione che più predilige.