Serie A, indice di liquidità: nessun accordo fra la Lega e la FIGC
In Serie A c’è il problema dell’indice di liquidità che bloccherebbe numerosi club soprattutto per il calciomercato delle prossime sessioni. Per cercare un accordo per fissare una soglia minima, ieri si sarebbe tenuto un accordo in Federcalcio fra i rappresentati della Lega di Serie A e la FIGC, ma non sarebbe arrivata nessuna fumata bianca. Manca l’accordo sostanziale fra le parti e la sensazione è che si possa andare avanti ancora per lungo tempo.
Serie A, per l’indice di liquidità braccio di ferro fra Lega e FIGC
Come raccontato da La Gazzetta dello Sport, non ci sarebbe ancora nessun accordo fra la Lega di Serie A e la FIGC per fissare un canone specifico per l’indice di liquidità. C’è stato un incontro ieri nel pomeriggio in Federcalcio fra i consiglieri federali Marotta e Lotito più Chiavelli (Napoli), Marino (Atalanta), Romei (Samp) e Peri (Spezia) e il segretario generale della FIGC Marco Brunelli, ma ancora nessuna conclusione positiva è stata rintracciata. Le idee di Gravina circa l’indice di liquidità necessario per potersi iscrivere al campionato sarebbero chiare: dovrà essere dello 0,5, con due correttivi minimi. Un valore con cui la Federazione è voluta andare incontro alle esigenze delle società, visto che si partiva dallo 0,6, ma su cui c’è ancora una solida opposizione.
Netta opposizione troverebbe questa idea dai rappresentati delle società di Serie A: molti rappresentati delle società chiederebbero a gran voce infatti, la possibilità di abbassare la soglia di un’unità (0,4). Proposta che avrebbe trovato un secco no da parte della FIGC.