Serie A, il pagellone della stagione: Inter al top ma non è sola
Ieri si è finalmente chiusa la 38ª e ultima giornata di campionato, che ha decretato gli ultimi verdetti per i piazzamenti europei e la lotta per la salvezza. Come ogni fine stagione è tempo di bilanci e voti, analizzando le squadre che più hanno convinto con il nostro pagellone della Serie A 2023/2024.
Un’altra stagione se ne è andata in archivio e un altro campionato di Serie A è stato consegnato agli albi, anche se ufficialmente il torneo deve ancora completarsi con il recupero di Atalanta-Fiorentina in programma domenica. Un match abbastanza surreale e che non mette in palio più nulla. I giochi sono fatti ed è il momento di valutare e analizzare come è stata l’annata delle venti squadre di Serie A.
Serie A, il pagellone del campionato: super Inter e Atalanta e uno straordinario Bologna. Delusioni Milan e Juve e il disastro Napoli
Un campionato di Serie A che ha visto il dominio dell’Inter di Simone Inzaghi, tornata sul tetto d’Italia a distanza di tre anni dall’ultima volta e conqusitando il ventesimo Scudetto. Non solo i nerazzurri però, questo è stata anche la Serie A del Bologna, con i rossoblu autori di un autentico capolavoro essendo riusciti a qualificarsi alla prossima Champions League. Una stagione da incorniciare per l’Atalanta, che ha disputato l’annata perfetta in Italia e anche in Europa, con la vittoria dell’Europa League.
Tra chi ha compiuto una stagione straordinaria c’è anche chi non ha reso come avrebbe potuto come il Milan, o chi si è dovuto accontentare e abbassare gli obiettivi a stagione in corso come la Juventus. O chi ha totalmente fallito tutto e visto crollare nel giro di un anno tute le certezze come il Napoli.
Serie A, i voti alle venti squadre del campionato
INTER, voto 9: La stagione dei nerazzurri è stata pressoché perfetta. Un campionato dominato dall’inizio alla fine attraverso la forza del gioco e del gruppo. Miglior attacco e miglior difesa della Serie A per un meritato titolo. L’unica amarezza la prematura uscita in Champions con l’Atletico, che non macchia comunque una stagione fantastica.
MILAN, voto 6: L’obiettivo dei rossoneri all’inizio dell’anno era poter competere per lo Scudetto, cosa che il Milan non è mai riuscito a fare a causa di una sequela sfortunatissima di infortuni nei momenti clou della stagione, ma soprattutto per non aver saputo esprimere un’idea di calcio compatibile con la propria rosa e aver avuto troppi cali mentali. Un secondo posto comunque in relativa scioltezza che regala la sufficienza, male il percorso nelle varie Coppe.
JUVENTUS, voto 6: Ad inizio della stagione la mission era il quarto posto, poi è diventata lo Scudetto e poi è tornata il quarto posto. I bianconeri hanno vissuto un anno a due facce, con una straordinaria prima parte di campionato e un crollo verticale nel girone di ritorno, che ha spento i sogni Tricolore ma che non ha minato il ritorno in Europa. La Coppa Italia è un parziale sollievo per una squadra che è caduta in malomodo nel momento decisivo.
ATALANTA, voto 9: Se La Dea non ha fatto l’annata perfetta poco ci manca. Un progetto in crescita esponenziale guidato da Gasperini che ha portato l’Atalanta nuovamente in Champions, raggiunto la finale di Coppa Italia e centrato una prima volta storica con il successo in Europa League che ha proiettato i bergamaschi in un’altra dimensione. Il tutto tramite un gioco moderno e con l’esplosione di molti talenti in rosa.
BOLOGNA, voto 8,5: Nessuno ma proprio nessuno poteva pensare a quello che il Bologna avrebbe fatto in questa Serie A. Nessuno nelle consuete griglie della pre-season aveva messo i rossoblu oltre un’anonima metà classifica. Eppure gli uomini di Thiago Motta hanno fatto un miracolo, riportando il club in Champions League dopo oltre 60 anni. Il trionfo dell’identità tattica, della forza di un progetto tecnico e di un gruppo di giocatori che è andato oltre i limiti.
ROMA, voto 5,5: La stagione dei giallorossi si può dire che è iniziata il 16 gennaio con il subentro di Daniele De Rossi al posto di Mourinho. DDR ha provato a raccogliere i cocci dell’ultima gestione del portoghese e provato a raddizzare la barca e sfiorando anche l’impossibile come la qualificazione Champions con una rincorsa in campionato invidiabile, ma che non è bastata.
LAZIO, voto 5: I vice Campioni d’Italia della scorsa stagione partivano da tutt’altre ambizioni ma le cose non sono andate. Il terzo anno di Sarri si è rivelato controproducente da tutti i punti di vista, con i biancocelesti che hanno sbagliato troppo sul mercato. Il cambio con Tudor è arrivato troppo tardi per cambiare le cose in corso d’opera.
FIORENTINA, voto 6: Annata di sali e scendi per i Viola, che ad un certo punto del campionato si sono ritrovati in zona Champions per poi crollare in parti meno nobili, a causa di un maoschismo sportivo da studiare. La stagione non è finita, e l’eventuale successo in Conference League la eleverebbe tantissimo.
TORINO, voto 6: La squadra di Juric ha sostanzialmente ripetuto la scorsa stagione, facendo gli stessi punti (53) e migliorando di una posizione dal decimo al nono posto, e che potrebbe ancora valere l’Europa. Una stagione sufficiente dove però il Toro si è forse spaventato di alzare il livello delle proprie ambizioni.
NAPOLI, voto 3: Il manuale di quello che non si deve fare dopo aver vinto. Il Napoli ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare nel post Scudetto, e un anno dopo si ritrova decimo e fuori dalle coppe. Errori di mercato, girandola di allenatori senza alcun senso logico e anche poco orgoglio nell’ultima parte per una stagione sportivamente tragica.
GENOA, voto 7: Stagione solidissima da parte dei rossoblu, che da neo promossi hanno impattato benissimo il ritorno in Serie A, non essendo mai in lotta per la salvezza e anzi evidenziandosi spesso contro le big. Grande lavoro di Gilardino dal punto di vista dell’ordine tattico, con Il Grifone capace di regalare al campionato nomi da guardare come l’attaccante Gudmundsson.
MONZA, voto 6,5: Annata serena e tranquilla per il Monza, che alla sua seconda stagione assoluta in A ha confermato l’avanzamento del bel progetto brianzolo attraverso una rosa di qualità e la proposta di gioco interessante di Mister Palladino.
VERONA, voto 7,5: Quasi un miracolo quello fatto dal Verona e da Marco Baroni, con gli scaligeri che nonostante un mercato di gennaio che ha privato la rosa di alcuni titolari, ha trovato la forza per reagire e centrare l’obiettivo salvezza con efficacia e coraggio.
LECCE, voto 6,5: Discreto campionato della formazione pugliese, che dopo una partenza sprint (11 punti nelle prime cinque partite) ha imboccato una spirale negativa con D’Aversa, con solo due vittorie nelle successive ventitre partite. Provvidenziale l’avvento di Gotti a metà marzo, che ha riportato tranquillità alla squadra e portato a casa l’obiettivo salvezza.
UDINESE, voto 6: La sufficienza è arrivata solo ieri sera per via della salvezza ottenuta al fotofinish e forse nemmeno meritandola pienamente contro il Frosinone. I friulani sono la squadra che ha vinto meno partite dopo Sassuolo e Salernitana, e lo spettro della B sembrava concreto nonostante una squadra più forte rispetto alle contender. Un plauso a Cannavaro, che in pochissimo tempo ha evitato quello che poteva essere un dramma.
CAGLIARI, voto 6,5; Altro capolavoro gestionale e umano di Claudio Ranieri, che ha portato alla permanenza in Serie A una squadra per nulla o pochissimo atrezzata nel farlo. Con grinta, voglia di lottare e forza di spirito i sardi hanno centrato una salvezza quasi insperata.
EMPOLI, voto 6: Una stagione iniziata in modo orribile con quattro sconfitte di fila sotto la gestione Zanetti, proseguita con Andreazzoli e affidata all’uomo dei miracoli Davide Nicola per evitare la B. Un organico con pochi elementi di valore e che ha rischiato tantissimo, e che più che con la tecnica ci ha messo il cuore per restare in Serie A.
FROSINONE, voto 5: Per gioco espresso e coraggio mostrato, il Frosinone non meritava l’amaro epilogo visto ieri sera. Anche perché la prima parte di campionato aveva mosso molte speranze nel vedere una squadra giovane e propositiva. Inesperienza, pressione e qualche lacuna a livello strutturale nella rosa hanno contribuito al crollo nel girone di ritorno (solo tre vittorie) e alla retrocessione.
SASSUOLO, voto 4: Difficile capire cosa non sia andato nei neroverdi, forse troppa sicurezza nei propri mezzi? Un’arroganza di fondo che ha spinto il Sassuolo in territori mai visti nei precedenti campionati e dove poi la paura ha preso il sopravvento. Una retrocessione inaspettata ma meritata, nonostante la mossa Ballardini al posto di Dionisi.
SALERNITANA, voto 2: Due sole vittorie e con 25 sconfitte all’attivo. Poco da dire sulla disastrosa stagione Granata, partita sotto un segno oscuro già nell’estate per scelte errate sul mercato. Tre allenatori diversi e nessuna soluzione reale, una società nel panico e un epilogo scontato.