Serie A, il 2022 del Torino
L’anno del Torino si può definire con due parole: a metà. I granata hanno concluso la stagione 2021/22 al decimo posto, dopo aver conquistato 50 punti. Attualmente è al nono posto, a quota 21 e a 6 lunghezze di distacco dalla zona Europa. L’arrivo di Ivan Juric sulla panchina del Toro nell’estate del 2021 ha cambiato il volto di una squadra che arrivava da annate pessime, dove il pericolo della retrocessione era una presenza costante. Adesso il Torino è una squadra ordinata, tosta, in grado di mettere in difficoltà tutti, ma senza quella qualità necessaria per poter ambire in alto.
La prima parte del 2022
Il Torino è tornato nella parte destra della classifica tre anni grazie alla presenza di Juric. L’allenatore croato ha aiutato la maturazione di giocatori come Bremer, Singo e Pobega. Uno dei giocatori più interessanti nella passata stagione è stato Josip Brekalo. Il fantasista croato, arrivato in prestito dal Wolfsburg, ha fatto vedere tutte le sue qualità sotto la guida di Juric, andando a segno per sette volte con i granata. A fine stagione non è stato rinnovato, affermando che preferiva trovare spazio in una squadra dalle ambizioni più grandi. Il protagonista assoluto è stato sicuramente Bremer, vincitore del premio di miglior difensore della Serie A.
Torino: la stagione 2022/23
La nuova stagione ha visto l’addio di diversi giocatori importanti: Bremer, Belotti, Brekalo, Pobega. Juric non si è scoraggiato e, con l’aiuto della dirigenza, ha messo in piedi una squadra in grado di dire la sua. Samuele Ricci, arrivato a gennaio dall’Empoli, Vlasic e Radonijc sono stati gli acquisti che più si sono messi in mostra nella prima parte di stagione. Alessandro Buongiorno, cresciuto nel vivaio del Torino, sta vivendo un’ottima annata e sembra potersi consacrare come uno dei migliori centrali del campionato. Anche quest’anno i granata possono fare un buon campionato, ma per puntare più in alto c’è bisogno di uno sforzo in più anche da parte della società e del presidente Urbano Cairo.