Serie A, il 2021 della Lazio
E’ stato un 2021 agrodolce quello della Lazio. Sarà ricordato come l’anno in cui è finita la storia tra Simone Inzaghi e la maglia biancoceleste, durato oltre 20 anni. Partito da calciatore, la sua esperienza nella Capitale si è conclusa dopo 5 anni da allenatore, con l’addio avvenuto questa estate ed il passaggio all’Inter.
Inzaghi ha lasciato umori diversi tra i tifosi: alcuni lo hanno ringraziato per la sua lunga militanza nella Lazio, altri si sono sentiti ‘traditi’ da quelle rassicurazioni avvenute nella serata prima del suo addio, poi rivelatesi false. Nessun rinnovo, la chiamata nella notte di Marotta ed alla fine il trasferimento a Milano.
Ma come era avvenuto con la vicenda Bielsa che portò proprio Inzaghi a salire sulla panchina della Lazio, così è stato anche questa volta: dalla rabbia e delusioni si è passati all’entusiasmo, perché Claudio Lotito ha regalato ai biancocelesti un allenatore vincitore dello Scudetto con la Juventus e di una Europa League con il Chelsea. A Roma è arrivato Maurizio Sarri, lo stesso anno in cui i ‘cugini’ giallorossi hanno portato José Mourinho nell’altra sponda del Tevere.
Per fare un bilancio dell’anno laziale, la scorsa stagione si è conclusa con il sesto posto in classifica, l’ultimo disponibile per qualificarsi in Europa League, a discapito proprio della Roma che è così finita in Conference League. La Champions League, raggiunta l’anno prima dopo tanto tempo, si è conclusa agli ottavi di finale contro la corazzata del Bayern Monaco. La Coppa Italia, invece, è stata una spedizione fallimentare con l’uscita ai quarti di finale contro l’Atalanta.
L’estate ed il calciomercato hanno poi visto l’addio di Joaquin Correa che ha seguito Inzaghi all’Inter, il ritorno di Felipe Anderson e l’acquisto di tre giocatori che in questa prima metà di stagione 2021-22 si stanno dimostrando tra più decisivi: Pedro, arrivato a parametro zero dalla Roma; Toma Basic, preso dal Bordeaux e inserito tra i titolari a centrocampo al posto di Luis Alberto; Mattia Zaccagni, che dopo un inizio difficoltoso si è preso il posto da titolare a dispetto del brasiliano.
La Lazio non ha iniziato bene in campionato (attualmente è all’ottavo posto in campionato, tra alti e bassi), si è qualificata per i sedicesimi di finale di Europa League (dopo aver avuto, all’ultima giornata del torneo, la possibilità di arrivare prima e quindi evitare il doppio incontro con il Porto) ed ha chiuso l’anno con alcune polemiche: ultima, quella che ha visto la Curva Nord scagliarsi contro Francesco Acerbi, chiedendone la cessione in questa stagione.
Per la Lazio è stato un anno di transizione che proseguirà fino a giugno, poi comincerà una nuova storia, alla guida di Maurizio Sarri, cui la Lazio ha rinnovato il contratto fino al 2025.