Serie A, il 2020 del Torino: l’anno orribile dei granata
Il 2020 è stata l’anno orribile del Torino. Un vero e proprio strazio per tutto il popolo granata. E dire che non era cominciato nemmeno troppo male: il 5 gennaio il Toro di Mazzarri batteva la Roma all’Olimpico con il risultato di 2 a 0. Doppietta di Belotti. Nell’anno orribile dei granata, il Gallo è la vera costante: l’unico calciatore che ha dimostrato di comprendere l’importanza di indossare una maglia così pesante. L’unico capace di portare in campo tutta quella serie di valori che appartengono al mondo Toro.
20 giorni dopo la vittoria a Roma, però, il Torino perde 7 a 0 contro l’Atalanta e nel turno dopo subisce un poker dal Lecce. Risultati che valgono l’esonero di Mazzarri e la salita dalla Primavera di Moreno Longo che diventa il nuovo allenatore della Prima squadra. Le sorti dei granata, però, non cambiano: la squadra continua a raccogliere risultati negativi e a deludere. La stagione 2019/2020 si conclude con una salvezza raggiunta solo nelle ultime partite. Il colpo di reni definitivo e che è valso la salvezza – se non matematicamente, ha comunque rappresentato una tappa fondamentale – è la vittoria in casa del 16 luglio per 3 a 0 contro il Genoa di Nicola che ugualmente lottava per salvarsi.
In tutto questo, il popolo granata non ha mancato di far sentire in giro per le strade del capoluogo piemontese, e non solo, – una volta che non si è più potuti entrare allo stadio – il disappunto per il 2020 del Torino. Nell’ultimo anno i tifosi hanno inscenato diversi momenti di protesta come flashmob, presidi e attacchinaggi. Il messaggio è semplice e molto chiaro: una fetta della tifoseria chiede che Urbano Cairo se ne vada. A deludere è la mancanza di investimenti e progettualità che porta la squadra a navigare nelle parti basse della classifica di Serie A.
La stagione 2020/2021 sarebbe dovuta essere quella della riscossa. Dopo l’inserimento dell’ex Spal Davide Vagnati nel ruolo di direttore sportivo, a Longo è subentrato Giampaolo e insieme a lui le speranze di un’annata migliore rispetto alle precedenti. Niente di tutto ciò. Ad oggi il Torino è ultimo in classifica con 8 punti ed è la squadra di Serie A – escluse le tre retrocesse sul finire della scorsa stagione – con la peggior media punti di tutto il 2020: 0.76 a partita. Il peccato originale risiede nella mancanza di investimenti nel mercato. Il calcio di Giampaolo richiede calciatori di qualità, che sappiano trattare bene il pallone. Oggi, invece, la mediana granata manca di queste caratteristiche e il tanto desiderato regista – che sarebbe dovuto essere Torreira – non è mai arrivato.
L’ultima partita dell’anno, però, dimostra che la squadra è ancora schierata con Giampaolo. Il pareggio per 1 a 1 contro il Napoli è sembrato convincente e potrebbe rappresentare un buon punto di (ri)partenza. Per risollevare le sorti del Torino servirà una squadra consapevole che l’obiettivo è la salvezza e che per raggiungerla è necessario scendere in campo con lo stesso spirito del capitano e anima di questa squadra: Andrea Belotti.