Riviviamo insieme uno dei momenti top del 2023, la finale di Europa League tra Roma e Siviglia tra emozioni e mille polemiche in campo.
Sta per concludersi un anno pieno di momenti di gioia per la Roma, squadra che dal momento in cui José Mourinho ha scelto di sposare la causa giallorossa è sempre riuscita a fare la voce grossa oltre i confini italiani. Il cammino in Serie A nel 2023 non è di certo stato tra i migliori, ma in Europa League il discorso si è rivelato ben diverso nonostante il finale da brividi che i tifosi della Magica hanno vissuto nella tremenda notte del 31 maggio scorso. Riviviamo insieme lo storico passaggio in finale del club della Capitale, tra barricate, rischi, emozioni e certezze.
Al suo primo anno di gestione sulla panchina della Roma, José Mourinho era già riuscito a conquistare i cuori dei tifosi giallorossi grazie ad un cammino splendido in Conference League, culminato con la vittoria in finale contro il Feyenoord che ha riportato il club tra i migliori in Europa dopo oltre 60 anni dall’ultima volta. L’obiettivo successivo quindi sembrava ormai palese, provare a vincere l’Europa League per dimostrare ancora una volta il proprio status di Special One anche nella Capitale, e per regalare alla gente giallorossa un nuovo trofeo di cui andare fieri a vita.
Qualche difficoltà nella fase a gironi, ma un cammino piuttosto netto della Roma che ha dato la sensazione, partita dopo partita, di poter effettivamente raggiungere l’obiettivo. Il momento più emozionante dell’intero percorso in Europa League è sicuramente quello della sfida di ritorno delle semifinali contro il Bayer Leverkusen. All’andata la squadra di Mourinho era riuscita a strappare un 1-0 molto sofferto allo Stadio Olimpico, e si apprestava a scendere in campo alla Bayarena con l’idea di difendere il risultato aggregato.
Nessuna strategia, anche perché le troppe assenze in rosa non permettevano calcoli di alcun tipo. Quella che da tutti è stata definita una barricata all’italiana però, è l’esaltazione massima dell’influenza che lo Special One ha avuto sullo spogliatoio intero. “Vincere malgrado tutto“, un motto che anche più avanti la Roma avrebbe fatto suo per raggiungere obiettivi importanti. Il Leverkusen ci ha provato e tanto, fino all’ultimo secondo, ma i giallorossi sembravano impenetrabili a tratti e davano la sensazione di non poter mai perdere questa partita. Il fischio finale dell’arbitro fu una vera e propria liberazione per tutti, tifosi e calciatori, consapevoli di aver superato uno dei turni più difficili degli ultimi anni.
Quello che è successo dopo è storia, la finale di Budapest contro il Siviglia è ancora troppo viva nella mente dei tifosi della Roma, che ancora oggi reclamano una serie di errori gravi commessi dall’arbitro Taylor. Paulo Dybala, in campo pur non essendo in condizione ottimale, era riuscito a portare in vantaggio i giallorossi, ma il pareggio degli spagnoli ha gettato nuovi dubbi sull’andamento della partita. Poi il momento topico, braccio largo in area degli andalusi e rigore negato, è lì che la squadra di Mourinho perde definitivamente la possibilità di portare a casa il trofeo.
La partita si indirizzerà piano piano verso i calci di rigore, che i giocatori della Roma non riusciranno a concretizzare lasciando così l’opportunità a Montiel, già eroe in finale ai Mondiali in Qatar con l’Argentina, di decretare l’ennesimo trionfo in Europa League del Siviglia, consumatosi nella notte del 31 maggio del 2023.