21 febbraio 2020: l’Italia scopre il proprio paziente zero. Un 38enne all’ospedale di Codogno risulta positivo al coronavirus.
In meno di 24 ore i casi salgono a 15. Al 25 febbraio i contagiati sono 328 e ci sono 11 vittime.
Si comincia a parlare di zone rosse, divieti, restrizioni e fa la sua comparsa una sigla che sino a quel momento non aveva mai fatto parte della quotidianità: DPCM.
La notte del 7 e l’8 marzo il presidente del Consiglio Giuseppe Conte firma un decreto che impedisce ogni spostamento in Lombardia e in quattordici province di Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Marche.
È l’anticamera del lockdown nazionale.
In questo contesto, la sera dell’8 marzo va in scena il derby d’Italia, Juventus-Inter.
Le due settimane che precedono la sfida sono infiammate dalle polemiche. La Lega Calcio rinvia la partita al 13 maggio poi accusa l’Inter di non voler giocare lunedì 9 marzo a porte aperte, soluzione che avrebbe permesso alla Juventus di salvare un incasso milionario.
Alla fine si scende in campo e si gioca a porte chiuse.
Dopo un primo tempo equilibrato, la Juventus sblocca il risultato a inizio ripresa grazie ad un gol di Aaron Ramsey.
A quel punto Maurizio Sarri toglie Douglas Costa per inserire Paulo Dybala. Sente l’odore del sangue e vuole mettere l’Inter alle corde.
Al 23’ l’argentino controlla largo sulla destra un lancio con i giri perfetti di Rodrigo Bentancur, lo fa accarezzando il pallone con l’esterno del sinistro. Un tocco che manda al bar Ashley Young.
Dopo di che la Joya chiede ed ottiene una triangolazione con Ramsey che lo libera in area di rigore.
Il numero dieci bianconero sembra incartarsi ma in realtà sta aspettando il ritorno di Young per superarlo una seconda volta, questa volta con una sterzata verso il destro.
E quando tutti si aspettano la soluzione di potenza, Dybala sfodera il fioretto e di nuovo accarezza il pallone con l’esterno sinistro dall’altezza del dischetto.
Handanovic è piegato sulle ginocchia, pronto per respingere d’istinto una conclusione sul primo palo, invece viene beffato dal diagonale di Dybala.
Una furbata che permette alla Juventus di mettere in cassaforte i tre punti la partita e di prendersi il primo posto in classifica ai danni dalla Lazio.
Il giorno dopo il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si presenterà in conferenza stampa imponendo il lockdown generale. Si ferma tutta l’Italia, Serie A compresa.
Quando il campionato ripartirà, la Juventus farà lo stretto necessario per conquistare il suo nono Scudetto consecutivo ma vincere, nonostante sia l’unica cosa che conti sulla sponda bianconera di Torino, non basterà a Maurizio Sarri salvare il proprio posto.
Il tecnico pagherà a caro prezzo l’eliminazione in Champions League contro il Lione agli ottavi di finale. Il presidente Andrea Agnelli lo licenzierà dopo nemmeno 24 ore e affiderà le chiavi della sua squadra Andrea Pirlo.