Serie A, Gravina vuole la riforma del campionato: club divisi

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(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Serie A – Presto una nuova maxi-riforma potrebbe abbattersi sul calcio italiano: il presidente della FIGC Gravina vara il passaggio a 18 squadre.

Il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) Gabriele Gravina starebbe preparando una maxi-riforma che rivoluzionerebbe completamente il calcio italiano.

L’idea del presidente federale Gravina sarebbe quella di ridurre il numero delle squadre militanti in Serie A, che passerebbe dall’attuale 20 a 18, come in Bundesliga e in Ligue 1. La rivoluzione interesserebbe anche Serie B e Serie C: anche queste infatti, passerebbero a 18 squadre.

Ieri, nell’assemblea di Lega, c’è stata una prima discussione tra le squadre del massimo campionato italiano, che ha subito fatto capire come le posizioni dei club di Serie A siano molto distanti, con due blocchi netti che la pensano in modo quasi completamente diverso.

All’apparenza si tratta di due punti di vista inconciliabili e sembra complicato ipotizzare che a breve venga raggiunta una maggioranza qualificata (14 voti) per esprimere la posizione della Lega Serie A.

Serie A, le posizioni dei club sulla riforma del campionato

Da una parte, infatti, ci sono le big, capitanate da Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, e Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, che starebbero spingendo per far sì che la riforma avvenga. Sarebbero tanti i vantaggi per le grandi del campionato: queste, impegnate anche nelle competizioni europee e dunque alle prese con un calendario fittissimo, avrebbero meno partite da disputare in campionato (4, per la precisione) se dovesse essere ridotto il numero di squadre.

Ma le medio-piccole, senza il cui appoggio la riforma sarebbe impossibile, sarebbero contrarie a questa rivoluzione del campionato perché, così facendo, rischierebbero maggiormente la retrocessione in B e si difendono ribadendo che un taglio del genere farebbe perdere valore al campionato in fase di vendita dei diritti tv. Con un’ipotetica Serie A a 18 squadre, infatti, vi sarebbe una partita in meno a giornata per un totale, dunque, di 38 incontri che salterebbero. E’ anche vero, però, e questa è la posizione delle big, che gli stessi diritti tv sarebbero redistribuiti a 2 squadre in meno rispetto ad ora, dunque questo effetto negativo non si sentirebbe, anzi la quota per ogni club potrebbe addirittura aumentare.

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L’amministratore delegato di Lega Serie A Luigi De Siervo (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images for Lega Serie A)

I prossimi passi

Il presidente Gravina è atteso il 26 gennaio per la prossima assemblea per confrontarsi con i club e cercare di trovare dei punti di incontro tra le due fazioni.

La data da cerchiare in rosso, poi, sarà quella dell’11 marzo, in cui è stata fissata un’assemblea straordinaria per discutere approfonditamente del tema. Lì, senza un accordo tra le componenti, sarà tolto l’obbligo d’intesa, che permette alle singole componenti di bloccare la riforma. A quel punto, in teoria, la strada sarà più sgombra, ma sempre ripida e tortuosa.