Intervenuto come ospite al Global Boardroom del Financial Times, il presidente della Lega Serie A, Paolo Dal Pino, ha affrontato diverse tematiche relative all’impatto del covid-19 sul mondo calcistico.
“Abbiamo dovuto fermare il campionato a marzo, poi fortunatamente siamo riusciti a portarlo a termine. Ciò ha comportato un impatto tremendo sui nostri conti a livello finanziario, per danni da oltre 600 milioni di euro, tra ticketing e sponsor“.
Già, il ticketing. Un’operazione che da diversi mesi è scomparsa in Italia e non solo. “La situazione è piuttosto drammatica. La vendita dei biglietti è un introito importante per le finanze dei club, duramente colpite. Abbiamo aperto a mille spettatori ma ora sono di nuovo chiusi. Capisco il momento ma anche a livello europeo serve un fronte comune: tutto il calcio deve mettersi insieme perché ci sono diverse azioni che si possono intraprendere“.
Il presidente poi si è soffermato sull’argomento più in voga di questi ultimi mesi, ovvero quello relativo ai fondi equity. “Sembra brutto, ma la pandemia ci ha dato l’opportunità di ripensare al modello di business della Serie A. Bisogna pensare alla Serie A come ad una entertainment company, per questo abbiamo è importante la creazione di una media company per produrre e distribuire il nostro prodotto sul nostro canale o su altre piattaforme. Si tratta di un progetto che si può fare da soli o con un partner, e le discussioni con i fondi partono alla luce delle loro capacità a livello industriale“.
“Siamo vicini a fare qualcosa che nessuno ha fatto, lo facciamo perché crediamo si possa creare valore per la Serie A a lungo termine” –ha concluso Dal Pino – “Per questo abbiamo scelto di aprire ad un partner in grado di farci fare un salto di qualità e di rilanciarci. È un’opportunità da sfruttare“.