Il Napoli vince anche in trasferta a Roma e consolida il primato nella classifica di Serie A. Crollo casalingo dell’Atalanta che consente al Milan di essere la prima inseguitrice dei partenopei. Scandalo a Firenze: Valeri sbaglia tutto, in tribuna è caos.
Il Napoli è sceso in campo all’Olimpico di Roma per l’ottava gara in ventotto giorni. Ciononostante, in virtù della rete messa a segno da Victor Osimhen, i ragazzi di Spalletti si assicurano un’altra settimana in vetta alla classifica di Serie A. Per un 9 che segna, ce n’è un altro che resta a digiuno: Tammy Abraham. La differenza nel derby del sud è tutta qui. Ottima gara dei giallorossi che hanno impedito a Kvaratskhelia di giocare e, complice un impalpabile Ndombele, la partita è stata per lunghi tratti equilibrata. Nel secondo tempo, Luciano, apostrofato come “Pulcinella” dai suoi ex tifosi, per l’ennesima volta in questa stagione indovina i cambi e torna a casa col bottino pieno.
Il Milan segue gli azzurri a tre lunghezze nella classifica di Serie A, esattamente come settimana scorsa. La differenza la fa la posizione: ora i rossoneri sono secondi, grazie al crollo casalingo dell’Atalanta contro la Lazio. Biancocelesti – forse un po’ a sorpresa – con la migliore difesa: solo cinque le reti subite dalla squadra di Sarri in undici partite, che ne ha rifilate due ai nerazzurri di Bergamo nonostante l’assenza di Ciro Immobile.
L’Inter, con la terza vittoria di fila, continua la scalata verso la vetta della classifica di Serie A. Una vittoria a Firenze che lascia l’amaro in bocca agli amanti del calcio: decisioni discutibili dell’arbitro Valeri in campo, vergognose immagini in tribuna.
Ritornando al campo, manca un rosso a Federico Dimarco in occasione del calcio di rigore per la Viola, che avrebbe costretto i nerazzurri a giocare per oltre un’ora in inferiorità numerica. Discutibile anche il rigore con cui i ragazzi di Inzaghi hanno segnato il 3-3, ed il fallo non fischiato a Dzeko in occasione del 3-4.
Prima del derby del sud, le due tifoserie si sono sfidate a chi fosse la peggiore in assoluto. Se, da un lato, i padroni di casa hanno ironizzato su Spalletti, definendolo “Pulcinella”, e sull’ormai celebre Gennaro De Tommaso, l’hanno poi fatta fuori dal vaso infangando, per l’ennesima volta, la memoria di Ciro Esposito. Dall’altro lato, gli ospiti – pochi – hanno vergognosamente fischiato durante il ricordo di Francesco Valdiserri, morto nella notte tra giovedì e venerdì.
In campo, infine, è arrivato l’ottimo esempio dato da Karsdorp che ha provato ad arrivare alle mani con l’arbitro Irrati.