Decreto Crescita Serie A – Niente proroga al decreto crescita: il governo ha deciso per lo stop alle agevolazioni fiscali già da gennaio.
In Serie A sta per scatenarsi un terremoto. Un altro, vista la situazione mai tranquilla per il calcio italiano da molto tempo a questa parte. Il governo ha infatti deciso di non concedere la proroga per il Decreto Crescita.
Questo è quanto riporta l’ANSA, che parla di accese discussioni nel Consiglio dei Ministri di oggi nel quale si è parlato ampiamente della norma. Dunque, la scadenza non sarà più il 29 febbraio come da proroga, ma stop dal primo gennaio. E per diversi club diventa un grosso problema.
Il Decreto Crescita prevedeva che i club potessero usufruire di una tassazione agevolata per gli stipendi dei calciatori provenienti dall’estero – al 25% rispetto al 45%. Immediate le reazione, da quella di Matteo Salvini che ha parlato di “sconti immorali” aggiungendo che la norma favorirà i giovani italiani rispetto a “stranieri strapagati e spesso scarsi”, a quella dell’ad del Milan Giorgio Furlani: “Il Decreto Crescita è l’unica leva che ci tiene competitivi rispetto ai campionati esteri”.
Dunque, a meno di stravolgimenti dell’ultima ora – che dovranno arrivare entro il 31 dicembre -, il calcio italiano dovrà fare i conti con una nuova rivoluzione. Praticamente tutti i club hanno usufruito della norma e tanti calciatori giocano in Italia proprio per questo motivo. Da Rabiot a Thuram, passando per Lukaku, Pavard, Pulisic, Kvaratskhelia e Osimhen.
La norma non è retroattiva e tutti i contratti in essere resteranno tali, ma gli effetti si avranno dal primo gennaio e dunque su tutti i rinnovi successivi a tale data. E ovviamente su tutte le operazioni nel mercato di riparazione – a partire da Buchanan vicino all’Inter e tanti altri esempi.