Intervistato dal Corriere dello Sport, il nuovo Presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, ha parlato del suo piano per rilanciare il calcio italiano e delle tematiche più importanti a riguardo.
Se è stato De Laurentiis il primo a pensare a lui: “Sono stati in più a chiedermi la disponibilità, alla fine tutti gli 11 che mi hanno votato. Non sono il riferimento di un club o di una maggioranza, ma di tutta la Serie A. Ci sono anche proprietà americane che sono stato felice di conoscere. La Juve si è astenuta, ma poi ha manifestato supporto ed ho scambiato punti di vista con loro. Inter e Milan immaginavano un profilo diverso, me lo hanno detto, niente di personale”.
Sulla sua fede bianconera: “Lo sono stato fino all’11 marzo 2022. Ora tifo per la Serie A”.
Sul futuro: “Ci aspettano riforme normative importanti, un riassetto organizzativo e la ripresa di rapporti istituzionali costruttivi. Un giurista con un’esperienza di governo può essere utile”.
Sull’indice di liquidità: “Ci vuole gradualità, arriviamo da una fase di post-emergenza causa Covid. L’obiettivo è quello di puntare alla sostenibilità finanziaria, ma la liquidità non può essere un elemento esclusivo, per cui società sane dal punto di vista patrimoniale rischino di essere penalizzate di fronte ad una temporanea difficoltà di cassa. Ci attende un lavoro intenso con la Federazione per trovare un punto di equilibrio ragionevole per tutti”.
Sul rischio di Lazio, Sampdoria e Genoa: “Non mi risulta e non ci sono dati aggiornati. Qualsiasi riferimento a singole società, non verificato, può causare solo danni d’immagine e allarmi ingiustificati”.
Sulla questione stadi: “Hanno un’età media di oltre sessant’anni e in 9 casi su 10 non sono dotati di impianti efficienti sotto il profilo energetico. Il PNRR può essere un’occasione per riqualificarli, non possiamo perderla. Lo stadio è una risorsa, non solo in senso sportivo”.
Sulla Superlega: “E’ stata vissuta come un tema divisivo, quando merita comunque un coinvolgimento di tutte le società. Personalmente vedo le ragioni che hanno portato a immaginarla, in Italia ed altri Paesi, ma una riforma di questo tipo non può essere disegnata senza valutare con attenzione tutte le ricadute sull’intero sistema”.
Sui playoff in Serie A: “Hanno dei pro e contro, il rischi è che perda interesse la regular season. Sono proposte che possono essere valutate, a patto che la Lega abbia un peso decisionale ed una posizione condivisa”.