Serie A, allenatori flop 2022: Paolo Zanetti

Lazio Empoli Zanetti

(Photo by TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)

Il 2022 non è stato un grande anno per Paolo Zanetti che è stato esonerato a Venezia, ma ha ritrovato la Serie A ad Empoli. Un allenatore partito dalla Serie C con il Südtirol con ottimi risultati e poi salito nel campionato cadetto ad Ascoli. Nelle Marche, però, non andò bene e la svolta vera avvenne a Venezia. Zanetti aveva preso una squadra che stava nella media-bassa classifica e al primo colpo non solo conquistò i playoff, ma riportò i lagunari in Serie A dopo vent’anni. Il bel calcio offerto l’ha reso uno degli allenatori emergenti più interessanti e i risultati a Venezia nel girone di andata avevano confermato la tendenza nonostante una squadra molto acerba e con tanti sconosciuti. Un 2021 concluso con 17 punti al quintultimo posto a +6 dalla zona retrocessione. Poi il crollo, l’esonero alla 34ª e la ripartenza in estate da Empoli con tante difficoltà.

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Zanetti e un 2022 in Serie A da dimenticare

L’esonero di Venezia

L’annata iniziava con i migliori auspici. Il Venezia, contro tutte le previsioni, non solo si trovava in zona salvezza, ma anche con un discreto margine. Nonostante l’arrivo di Cuisance, Nani e Nsame la squadra ebbe un crollo verticale soprattutto da febbraio. I lagunari avevano ottenuto 5 punti in 6 partite, ma affrontando anche Milan, Inter e Napoli e vincendo a Torino con i granata. Dopo il pareggio con il Genoa il 20 febbraio, però, arrivò una lunga serie di sconfitte anche contro avversarie per la salvezza come Sampdoria e Spezia. Dopo la sconfitta contro l’Atalanta del 23 aprile, l’ottava consecutiva e con i veneti crollati all’ultimo posto a -6 dalla zona salvezza, Paolo Zanetti viene esonerato e gli subentra l’allenatore della Primavera Soncin.

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La nuova opportunità ad Empoli

L’Empoli è sempre stata una società che ha dato spazio ad allenatori emergenti e con attenzione al bel calcio. Dopo l’addio con Andreazzoli, fautore di un’ottima stagione e con una salvezza conquistata sostanzialmente nel girone di andata, la scelta è ricaduta su Zanetti. Il tecnico veneto, però, ha dovuto convivere con un mercato che ha rivoluzionato parte della rosa. Via Zurkowski, Asllani, Viti e Pinamonti su tutti e l’arrivo di Marin, Destro, Lammers, Satriano e Pjaca tra gli altri. Tra infortuni e una difficile costruzione di un 11 titolare, Zanetti ha puntato tantissimo dai giovani con alcune scoperte interessanti come l’atalantino Cambiaghi e Baldanzi.

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Un inizio complicato con 4 punti in 6 partite frutto di un buon pari con la Fiorentina ed altri tre pareggi in scontri diretti con Lecce, Verona e Salernitana. Per la prima vittoria si è dovuto aspettare il 17 settembre nel 1-2 di Bologna, mentre la fase migliore è stato l’inizio di ottobre con i 4 punti tra Torino (raggiunti all’ultimo) e Monza. Subito dopo, però, è arrivato il crollo con la Juventus. Tutto sommato l’anno si è concluso positivamente con 6 punti contro Sassuolo e Cremonese alternati dalle sconfitte con Atalanta e Napoli. Paolo Zanetti ha condotto l’Empoli ad un tranquillo dodicesimo posto con 17 punti a +10 dalla zona retrocessione. Un miglioramento che c’è stato nel finale e una situazione di calma dovuta soprattutto alla lentezza delle avversarie di fondo classifica. Tuttavia, se l’ambizione è il salto di qualità, ci vorrà dell’altro.