Serie A al via: l’Udinese 2021/22
L’assenza di De Paul per l’Udinese rappresenta la vera sfida di quest’anno: come riuscirà il tecnico Gotti a sopperire all’assenza del centrocampista argentino? Allenare l’Udinese non è compito facile: è una squadra da metà classifica, e che in teoria punta a salvezze tranquille. Ma galleggiare tra il nono e il quattordicesimo posto, senza lasciarsi risucchiare troppo in basso, è un arte sottovalutata. Motivare i giocatori, trovargli un obiettivo, non è semplice.
L’allenatore
Da quando si è seduto sulla panchina dell’Udinese Gotti è riuscito a cucire sulla sua squadra un’identità non entusiasmante ma assolutamente affidabile, in grado di mettere a frutto una rosa che non spicca, ma che in Serie A fa sempre la sua figura. In questi anni l’Udinese, in un certo senso, è stata l’uber-squadra italiana: 3-5-2, un undici molto fisico, un’attenta organizzazione difensiva, un gioco offensivo un po’ scolastico e affidato alle intuizioni delle poche individualità sopra la media. È così che intendiamo il calcio da vent’anni. E così, senza picchi in alto o in basso, l’Udinese ha raggiunto ottime salvezze, danzando con leggerezza tra il dodicesimo e il quattordicesimo posto: la zona della Serie A in cui è più raro provare emozioni.
Gli acquisti
Rimpiazzare l’addio di Rodrigo De Paul è impossibile . Va detto però che quando lo scorso anno la sua permanenza pareva precaria, la squadra si era attrezzata con alcuni sostituti che avrebbero potuto farlo non rimpiangere. L’Udinese lo scorso anno aveva un’ottima rosa, forse superiore al grigio quattordicesimo posto finale, e forse a partire da questa consapevolezza il club non si è mosso troppo sul mercato in entrata.
L’arrivo più intrigante, e quello che al momento dovrebbe sostituire De Paul come tipo di giocatore, è Lazar Samardzic. 19 anni, dodici mesi fa, dopo tre presenze in prima squadra con l’Hertha Berlino, era considerato uno dei talenti più raggianti del calcio tedesco. Numero dieci sulle spalle, sinistro dolcissimo, il RB Lipsia gli aveva fatto firmare un contratto lungo cinque anni. Aveva battuto la concorrenza di Chelsea, Barcellona e Bayern Monaco. Un anno e 7 presenze con la prima squadra dopo, Samardzic è finito all’Udinese per tre milioni di euro. A nemmeno vent’anni è impossibile parlare di “declino” o “fallimento” e forse allora si può piuttosto parlare di mistero. Ha giocato così poco che è difficile dire di cosa il RB Lipsia non fosse convinta, al punto da cederlo a titolo definitivo. È paragonato a Kai Havertz e come lui ha vinto la Fritz Walter Medal d’oro, un riconoscimento che i tecnici della Federazione di calcio tedesca danno al miglior giovane. Ha giocato in tutte le nazionali giovanili tedesche e insomma: avete tanti buoni motivi per essere eccitati dal suo arrivo. Dovrebbe giocare mezzala destra, se giocherà: al momento è meglio ostentare prudenza a riguardo. Ha un’ottima visione di gioco, un bel sinistro, dribbla con piacere in spazi stretti. «Laki è un calciatore di strada che è semplicemente divertente veder giocare» ha detto di lui il suo ex allenatore all’Hertha. Guardate questo gol in cui manda tutti per terra con la suola del sinistro.
L’undici tipo
(4-2-3-1): Silvestri; Larsen, Nuytinck, Samir, Udogie; Arslan, Walace; Pussetto, Pereyra, Deulofeu; Okaka.
Gli obiettivi
L’obiettivo come sempre è salvarsi in tranquillità e magari fare qualcosa in più. La difesa è il reparto da cui ripartire dato che l’Udinese è stata l’ottava squadra del campionato con meno xG concessi su azione. Pereyra e Deulofeu dovranno sopperire all’assenza di De Paul e Okaka e Pussetto dovranno essere bravi a sfruttare le occasioni che gli capiteranno tra i piedi e non sprecarle.