Serie A al via: l’Hellas Verona 2021/2022
Nelle ultime due stagione l’Hellas Verona ha sempre concluso il campionato di Serie A al di là delle attese dei più. Dopo una stagione 2019/2020 conclusa con 49 punti, ci si aspettava un calo dagli scaligeri, complici anche le cessioni pesanti di Amrabat e Rahmani. Juric dalla panchina è riuscito nell’avere forte presa su tutto il gruppo, inculcando principi condivisi da tutti. Senza la qualità tecnica della stagione 2019/20, il tecnico croato è comunque riuscito a dare una profonda identità tattica alla squadra. Ora per il nuovo tecnico, Di Francesco, sarà dura proseguire sulla falsa riga di Juric.
L’allenatore
L’allenatore abruzzese, che si ispira a Zeman, difende in modo piuttosto diverso dal pressing a uomo di Juric, con meno duelli individuali e una ricerca maggiore del fuorigioco. Sintetizzando, si difende più di zona, con linee che devono muoversi in perfetta armonia. Anche la fase di possesso è diversa, con un palleggio più insistito e una maggior ricerca delle combinazioni palla a terra. Insomma, il Verona attuale è una formazione più fisica e diretta rispetto alla squadra tipo di Di Francesco. Il tecnico ex Cagliari si è detto molto colpito dalla voglia di fare trovata nei giocatori: “C’è voglia di aiutarsi in ogni momento dell’allenamento”. Dopo aver visto la forte identità creata da Juric, con principi ampiamente condivisi da tutta la rosa, Di Francesco sembra aver capito da subito che non avrebbe senso snaturare troppo le caratteristiche della squadra. L’ex tecnico della Roma non vuole commettere lo stesso errore commesso alla Sampdoria e al Cagliari, quando ha cercato di applicare i propri principi anche senza delle rose adatte: “Nelle mie ultime esperienze ho cercato di dare la mia impronta nonostante non avessi forse i calciatori giusti per farlo. Ora sto cercando di mantenere il sistema di base dell’anno scorso anche per valorizzare al meglio i giocatori presenti”.
In questo pre-campionato, è stato mantenuto il 3-4-2-1, modulo adottato anche nel Primo Turno di Coppa Italia contro il Catanzaro, con una vittoria per 3-0. Non ha senso stravolgere una squadra che ha funzionato benissimo nel biennio precedente. Anche perché il Verona è stata la squadra con la più bassa percentuale di passaggi precisi a partita (76.3%) e la prima per duelli aerei (20.3 ogni 90’) e il gioco di DiFra potrebbe rivelarsi rischioso e controproducente.
Gli acquisti
Ilic dal Manchester City al prezzo di 7,5 milioni è di sicuro l’acquisto più interessante del mercato degli scaligeri: colpo in prospettiva visti i 20 anni del serbo. Sono arrivati anche Ceccherini, Magnani e Frabotta in prestito dalla Juventus. Occhio anche al giovane Hongla, mediano di 23 anni acquistato dal club belga Royal Antwerp.
L’undici tipo
(3-4-2-1): Pandur; Gunter, Davidowicz, Ceccherini; Faraoni, Tameze, Veloso, Lazovic; Barak, Zaccagni; Kalinic.
Gli obiettivi
Dopo i fallimenti di Cagliari e Sampdoria, per il tecnico abruzzese il Verona rappresenta la possibilità del riscatto e di far vedere che quella semifinale di Champions raggiunta con la Roma non è stata semplice casualità. L’obiettivo è di rimanere nella parte sinistra della classifica e magari, piano piano, diminuire il lancio lungo e il gioco fisico per passare ad un calcio costruito dal basso mantenendo però la stessa intensità identitaria del gioco di Juric.