Bologna, Mihajlovic: “Vado a Sanremo con Ibrahimovic”

(Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)

Sinisa Mihajlovic ha presentato in conferenza stampa la sfida di domani contro il Sassuolo, valevole per la 23a giornata del campionato di Serie A. Le dichiarazioni dell’allenatore del Bologna: “È un derby. Tra l’altro non ho mai visto così tanti derby come a Bologna. Ad ogni modo noi andiamo la per vincere e vogliamo andare in campo con la testa e l’atteggiamento giusto”.

Sulla querelle con i tifosi: “I tifosi hanno espresso con noi quello che volevano chiarire, mi riferisco all’atmosfera sul pullman, le battute, ecc. Poi ho parlato io, anche se non mi sarei mai aspettato di dover chiarire qualcosa con i tifosi del Bologna dato che c’è una grande stima reciproca. Però quando c’è necessità di spiegarsi tra due parti che si amano vuol dire che qualcosa non è andato bene. Ci siamo confrontati su quello che aveva dato fastidio a entrambi, a me per esempio ha dato fastidio quello striscione che parlava di un pullman di pezzenti. Nella vita io ho sbagliato diverse volte ma ho sempre avuto l’umiltà di chiedere scusa nel momento in cui capivo di aver sbagliato, questo però non era il caso. Inoltre, ho sottolineato di essere straniero, e non per una questione di lingua, ma per quanto riguarda la mia cultura, le mie radici. Il mio modo di scherzare, comportarmi è totalmente diverso da quello degli italiani. Capita quindi spesso che mi debba spiegare negli scherzi. Quando sono arrivato in Italia vedevo sempre gli italiani parlare alzando le mani e la voce e pensavo stessero sempre litigando, poi ho capito… Nel mio paese invece quando si litiga non si alza la voce. Poi sono andato a spiegare punto per punto quello che loro hanno contestato. Ho chiesto se qualcuno di loro fosse mai salito sul pullman di una squadra prima di una partita… Non esiste una regola su come uno si deve comportare. Ci sono squadre che non si parlano perché stanno concentrati e zitti o perché sono preoccupati, quelli che alzano la radio o scherzano per allentare la tensione. L’atmosfera sul pullman era normale, come è stata tante altre volte. Per quanto riguarda quello che ho detto… Beh ho fatto una battuta sulla faccia tatuata perché mi divertiva, ma non ho detto ‘quel pezzente’. Ognuno è libero di vivere la propria passione come vuole quindi ho scherzato anche sull’età ma perché di solito si mettono i giovani a bloccare un pullman; e quando ho detto che sembrava stessimo vincendo il campionato era un complimento, non una presa in giro. Poi ho fatto notare che chi ha fatto il video l’ha fatto per far vedere da dentro cosa si sentiva e sui saluti ho spiegato che a nessuno è venuto in mente di scendere a salutare. Ho scherzato sull’autista? Beh tutti gli autisti trattano i loro pullman come figli, quando andiamo in trasferta dobbiamo dargli la camera vista-pullman… Figuratevi in quella situazione. E’ per quello che ho scherzato. Lui era preoccupato dei danni che potevano essere arrecati al pullman. Questo è tutto quello che è successo li dentro, non credo di aver offeso nessuno e ho chiesto scusa per non essere scesi a salutare. Ho aggiunto anche che da due anni e mezzo parlo con gratitudine nei confronti dei tifosi; ho sempre detto che questo calcio senza tifosi non è calcio. Credo di essere l’ultima persona che vuole mancare di rispetto a questi tifosi. Poi ho fatto notare che viene sempre detto di quanto Bologna ha fatto per Mihajlovic, ma nessuno ricorda quando Sinisa ha fatto per i tifosi: la salvezza del primo anno, il lavoro dall’ospedale per guidare la squadra durante la malattia. Sono stato bravo io e sono stati bravi i tifosi, siamo pari. Altra cosa, quando giocavo e ora che alleno, io divento tifoso per quella squadra, sono un ultrà in panchina. Perciò se avessi mancato di rispetto ai tifosi e alla squadra, io avrei mancato di rispetto a me stesso e credo di dimostrarlo sempre: quando parlo con i giornalisti, quando guido la squadra, quando affronto gli arbitri… Io quando perso le partite sono incazzato nero, quanto un tifoso credo. E sono così perché amo il mio lavoro. Con la Stella Rossa vincemmo la Coppa dei Campioni quando c’era la guerra in Serbia e noi sapevamo che dovevamo giocare per la gente, per farli godere almeno per qualche ora. La situazione attuale di pandemia è simile. Io so cosa significano i sacrifici e non arrivare a fine mese quindi quello che io voglio trasmettere anche ai miei ragazzi è che noi dobbiamo vincere le partite per fare contenta questa gente qua. Gli striscioni, i fumogeni, sono cose che queste persone comprano togliendo magari qualcosa alla loro famiglia, così per le trasferte. Per quello che ho vissuto, io credo di essere l’ultima persona che può mancare di rispetto ai tifosi del Bologna. Io gli voglio bene e gli vorrò bene sempre, per quello che abbiamo passato insieme. Ho la coscienza pulita. Ora parliamo di calcio”.

Sul contratto: “Io a Bologna sto bene, sono tranquillo e sereno anche se qualche volta mi arrabbio. Sto bene con i ragazzi, con la società, fino a qualche giorno fa anche con i tifosi (ride, ndr). Ora penso a salvarmi e a fare più punti possibile, poi a fine stagione parleremo degli obiettivi della società e si vedrà ma fino ad ora abbiamo sempre condiviso tutto e siamo sempre stati d’accordo. Ad ogni modo non si sa mai quello che potrà succedere”.

Sulla sua partecipazione a Sanremo: “Stamattina ho sentito Amadeus, gli ho detto che per fortuna non c’è pubblico, sennò chissà cosa potrebbe succedere con due zingari come me e Ibra sul palco. Le due cose peggiori che so fare sono ballo e canto: il primo l’ho dimostrato di non saperlo fare, canto ancora peggio. Non so che schifo sarà, andiamo là e vediamo che succede. Ibra balla meglio di me, cantare l’ho visto in un video: male. Dovremo cantare in playback”.