La Juventus ha inanellato tre vittorie consecutive per la prima volta in questa Serie A. È risultato fondamentale il successo ottenuto all’Allianz Stadium contro il Sassuolo, che ha permesso ai bianconeri di agguantare il quarto posto in classifica (in attesa del recupero con il Napoli) e acquisire maggiori certezze. Gran parte del merito va attribuito ad Andrea Pirlo, che ha saputo costruire un’identità collettiva e scacciare le numerose critiche che lo hanno accompagnato in questi mesi. A valorizzare il suo operato sulla panchina della Juve è la crescita esponenziale di alcuni calciatori usciti dai radar. Su tutti, Aaron Ramsey.
Il centrocampista inglese classe ’90 ha finora disputato 16 partite tra Serie A e Champions League (condite da un gol e tre assist), dimostrando continuità di rendimento e ottimo feeling con i compagni di squadra. Pirlo ha toccato le corte giuste per farlo sentire importante, al centro del progetto nonostante la folta concorrenza, cancellando così i fantasmi del passato. Nella mente dei tifosi bianconeri, così come in quella di Ramsey, è ancora impressa la difficile esperienza vissuta alla corte di Maurizio Sarri durante la scorsa stagione. Al termine della quale l’ex Arsenal è finito addirittura sulla lista dei partenti, salvo poi restare per mancanza di offerte concrete da parte della Premier League, dove ancora oggi riscuote consensi su consensi.
Le 35 presenze collezionate nel corso dell’annata 2019/20, con quattro gol e un assist, possono trarre in inganno. Innanzitutto perché considerano la totalità della stagione e più competizioni. Poi, la maggior parte dei match è stata giocata da subentrato con un minutaggio spezzettato. Possiamo dunque affermare che, in metà campionato Ramsey, ha fatto quasi quanto l’anno scorso. Salvo imprevisti, i numeri lasciano presagire un trend da top player. Non male per uno che fino a qualche mese fa era ritenuto un oggetto misterioso.