Sentenza UFFICIALE del giudice sportivo: “Grave errore del VAR, la partita va rigiocata” | È la prima volta nella storia
Il VAR può sbagliare, con effetti clamorosi. Storica sentenza: si rigioca una partita dopo il clamoroso errore della tecnologia.
È forse il momento più critico per l’AIA, subissata da pesanti critiche da parte di club, allenatori e giocatori. Addirittura accusata dagli stessi esponenti dell’Associazione Italiani Arbitri, anche se in questo caso si va ben oltre un errore di valutazione.
Sì perché l’arbitro incappucciato e con una voce alterato, peraltro in attività, a che si è presentato a Le Iene ha denunciato, alcuni aspetti controversi del sistema arbitrale: “Quest’anno ci sono stati tantissimi errori degli arbitri in campo e al Var che sono davvero inspiegabili”.
Insinuazioni pesanti per una situazione insostenibile, che mette in discussione tutto il mondo arbitrale: dal condizionamento di molte carriera alla valutazione di un arbitro che dipende da dinamiche politiche, passando per il rischio che si falsino i campionati.
È proprio l’arbitro in questione, che per Sportitalia sarebbe un romano che potrebbe – condizionale d’obbligo iniziare addirittura con la lettera F (nome o cognome tutti da verificare), ad avere la forte sensazione non sempre i voti, le valutazioni e le eventuali retrocessioni o dismissioni a fine anno dipendano esclusivamente dalle prestazioni in campo”.
Troppi errori
A prescindere dallo scoop de Iene, senza voler entrare in un qualcosa per ora difficilmente dimostrabile, si sta parlando di una vagonata di errori che ha portato lo stesso Rocchi ad ammetterli durante l’ultimo incontro di metà stagione, prima di difendere a spada tratta l’operato dei suoi.
Eppure un domani, che sta diventando oggi, si potrebbe arrivare alla ripetizione di una partita per errore del VAR. Ecco il precedente, la prima sentenza ufficiale di un giudice sportivo. Che ha deciso che una partita di calcio debba essere rigiocata, causa errore del VAR.
Lo storico precedente
Arriva dal Belgio la storica sentenza. Il Genk ha portato avanti una battaglia legale di mesi per dimostrare che nella partita con l’Anderlecht c’è stato un chiarissimo errore del VAR. Avevano ragione i fiamminghi su quel calcio di rigore. In quella partita, infatti, Schmeichel dell’Anderlecht respinge un penalty calciato Heynen, sulla ribattuta s’avventa Sor, che insacca.
L’arbitro viene invitato al VAR e annulla la rete per concedere una punizione per l’Anderlecht, in quanto Sor era entrato in area prima che il rigore venisse calciato. Tutto vero, come sacrosanto il fatto che c’erano anche Verschaeren e Stroeykens (dell’Anderlecht) con Sor prima del fischio arbitrale. Il Genk non ha voluto sentire ragioni e, contestando un errore nell’applicazione delle regole, e non di un errore umano come affermavano i legali dell’Anderlecht. Hanno vinto i fiamminghi. Almeno fuori dal campo, nel rettangolo di gioco di vedrà.