“Con Stefano è difficile fare previsioni sui tempi clinici“. Si era espresso così l’allenatore dell’Inter, Antonio Conte, alla vigilia del match di Champions League contro lo Shakhtar, sull’entità dell’infortunio di Stefano Sensi.
Poco dopo la società, con una nota ufficiale, aveva comunicato che, dagli esami clinici, era emerso un risentimento muscolare. Nulla di particolarmente grave, insomma.
E invece, il fastidio alla coscia sinistra sembra più grave del previsto, tanto che i nerazzurri rischiano di dover rinunciare a Sensi nelle ultime tre gare di questo mini ciclo, prima della sosta per le nazionali. Il centrocampista salterà dunque, oltre al match di sabato contro il Parma, anche la super sfida – e per valore dei club e per importanza della gara – contro il Real Madrid e quella sul campo dell’Atalanta, in programma nella settima giornata di campionato.
Un vero e proprio calvario per Sensi, che già nella scorsa stagione aveva “abituato” tifosi, allenatore e società ad un recupero mai completo dagli infortuni. Infatti, dopo lo stop nel big match contro la Juventus di ottobre 2019, l’ex Sassuolo non è più stato a completa disposizione del mister Conte, intervallando le – poche – apparizioni con lunghi periodi di assenza.
Quella di Sensi è un’assenza pesante per l’Inter, non solo a livello numerico. Le sue caratteristiche, infatti, lo rendono un unicum all’interno della rosa nerazzurra. Inoltre, anche a livello personale, la sua fragilità fisica potrebbe spingere il CT della Nazionale Italiana, Roberto Mancini, a preferirgli altri giocatori in vista di Euro 2021.