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Sarri e Allegri

Maurizio Sarri e Max Allegri, allenatore di Lazio e di Juventus - ansa - calcioinpillole.it

In lontananza, ma neanche poi troppo, si sentono le note di un tormentone: il valzer di panchine di giorni. Serve un’impresa per restare in Serie A.

Il punto di partenza è la stagione attuale: l’arrivo di Ballardini sulla panchina del Sassuolo al posto di Emiliano Bigica, appena promosso dalla Primavera (in luogo di Dionisi) ma con un pesante 6-1 casalingo patito contro il Napoli, fa salire a dieci i cambi di allenatori in Serie A.

Una lunga lista, partita il 19 settembre con l’esonero di Paolo Zanetti: zero vittorie e zero gol fatti un Empoli sempre sconfitto. Il ritorno di Aurelio Andreazzoli ha cambiato di poco la situazione, molto meglio con la garanzia Nicola, visto che a oggi i biancazzurri sarebbero salvi.

Tre anche gli allenatori che si sono successi sulla panchina di una Salernitana che sogna il colpo di coda a Udine ma non va oltre l’1-1. Aveva cominciato Paulo Sousa (anche lui senza vittorie), poi Filippo Inzaghi, ora c’è Fabio Liverani, che però non sta convincendo né Iervolino né Sabatini.

Tre allenatori anche per il Napoli: Rudi Garcia, Walter Mazzarri e ora Calzona, mai accaduto che una squadra campione d’Italia ne cambiasse così tanti. E ancora: l’Udinese è passata da Sottil a Cioffi, ma soprattutto Daniele De Rossi per José Mourinho: dieci esoneri per sei squadre, e il campionato non è ancora finito.

Chi rischia ancora

Potrebbe non essere finita qui, ma a giugno sarà molto più rumorosa la situazione. Perché? Perché ci sono in ballo altre big. L’Inter dovrebbe continuare con Simone Inzaghi anche le sirene inglese (il Manchester United soprattutto) cominciano a sentirsi. La situazione di Max Allegri è comunque da monitorare: non piace alla piazza (una buona parte di essa) e qualche dubbio nella dirigenza bianconera ora c’è.

Per non parlare di Sarri alla Lazio: gli screzi tra allenatore e società non fanno presagire nulla di buono. Senza dimenticare allenatori in hype: uno su tutti Thiago Motta del Bologna, ma anche Palladino del Monza. Italiano e la Fiorentina non sono più così vicini, Juric può lasciare Torino.

Stefano Pioli
Stefano Pioli, allenatore del Milan – ansa – calcioinpillole.it

Caccia a un’impresa

I discorsi su Stefano Pioli meritano un capitolo a parte. Ogni qualvolta non vince, spunta da qualche parte l’ormai hashtag virale #pioliout. Eppure reagisce sempre, come nell’ultima giornata, quando il suo Milan, seppur tra mille polemiche, è riuscito a mettere a segno un blitz di Capitale importanza contro la Lazio. Per molti la sua esperienza in rossonero è al capolinea.

Non gli resta che un’impresa: vince l’Europa League potrebbe far cambiare idea sia a Cardinale, sia al suo nuovo alter ego, Zlatan Ibrahimovic, impalmato ufficialmente dal numero uno di RedBird.