La Juventus saluta due dirigenti: taglio netto con il passato
È un taglio netto con il passato. Un altro bianconero lascia la Juventus. Toccherà a Giuntoli rimpiazzarlo. E non sarà facile.
I maligni sono convinti che la Juventus ha preso Giuntoli per fare tabula rasa. Da come si sono lasciati, qualche dubbio sorge. Anche dopo le dichiarazioni di Capello il dubbio rimane. Anzi, si fa ancora più forte.
Don Fabio, che non è un maligno, ostenta sicurezza sulle sue supposizioni. Frasi che non ammettono replica quelle sul palco della Milano Football Week per il “calcio d’inizio” con Arrigo Sacchi e Urbano Cairo. “Dopo aver fatto la guerra ad Allegri, Giuntoli deve costruito e una squadra vincente”.
La certezza è che colui impalmato direttamente da John Elkann per la nascita di una nuova Signora, ci sta provando. Prima di aprire al nuovo, però, via il vecchio. Con Allegri è finita male, ma almeno si sono evitate le aule di tribunale.
Szczesny chiuderà presumibilmente la carriera in Arabia Saudita, ma Giuntoli si è già cautelato in questo prendendo Michele Di Gregorio, estremo difensore in grande ascesa dopo l’esperienza al Monza in Serie A. I grandi cambiamenti non sono finiti qui.
Manna ma non solo
Dopo Manna, che ha fatto l’esatto percorso all’inverso di Giuntoli, volando proprio al Napoli, lascia la Juventus una vero e propria icona del mondo bianconero: Federico Cherubini, nato come capo del settore giovanile prima (per volare di Marotta e Paratici), responsabile dei ragazzi in prestito subito dopo.
Un’autentica scalata quella di Cherubini in società, si è fatta tutta la trafila dirigenziale nel corso dell’era Agnelli, fino a diventare il dirigente di riferimento della prima squadra. Con l’uscita di Marotta e la promozione di Paratici a capo dell’area Sport del club, divenne il direttore sportivo bianconero prima di passare a un ruolo marginale dopo il terremoto dell’era Agnelli che ha portato alla sua caduto, con tutti il Consiglio di Amministratore. Sarebbe potuto rimanere Cherubini, chissà, ma ha scelto di andare via, scontata l’inibizione, verso altri lidi.
Il papà dei Next Gen
Una figura non di poco se ne va. È proprio merito suo la grande eredità che lascia alla Juventus. Quel super progetto innovativo e futuristico, esempio per tanti altri club, ideato nel 2028. Sì, la seconda squadra, denominata Under 23 prima, Next Gen poi.
È grazie a Cherubini che la Juventus ha potuto creare i suoi campioncini in casa, Da Miretti a Fagioli passando per Soulé, Iling Junior e Huijsen, solo per fare qualche esempio, ma sono molti di più. È il tesoretto Juventus che verrà utilizzato quest’anno, magari, per arrivare a Koopmeiners, o a qualsiasi altro rinforzo. Arrivederci Signora.