Scudetto: Napoli col sogno nel cuore, ma il Milan resta primo. All’Inter il derby d’Italia

Scudetto: Napoli col sogno nel cuore, ma il Milan resta primo. All’Inter il derby d’Italia

(Photo by Mattia Ozbot/Getty Images)

Per il Napoli, vittorioso a Bergamo, il sogno Scudetto continua, anche se il Milan ha ancora la possibilità di portarsi di nuovo a più tre nel Monday match, in casa, contro il Bologna. Occhi puntati anche sullo specchietto retrovisore: l’Inter si aggiudica il derby d’Italia e, con una gara da recuperare, è potenzialmente accanto ai partenopei in classifica.

Scudetto: Napoli col sogno nel cuore, ma il Milan resta avanti

In attesa del Monday match, il Napoli sbanca Bergamo e continua a coltivare il sogno Scudetto. Partita di sostanza degli uomini di Spalletti che, pur soffrendo per diversi tratti della gara, hanno saputo sfruttare ogni minima occasione concessa dall’Atalanta. Risultato severo per Gasperini ed i suoi, colpiti al quattordicesimo quando, fino a quel momento, francamente gli azzurri non l’avevano mai vista. Break pazzesco del baby Zanoli – che, sulla fascia destra, non ha fatto sentire l’assenza di Di Lorenzo – e palla dentro per Mertens il quale, da grande mestierante d’area di rigore, si è guadagnato l’estrema punizione con cui Insigne ha portato avanti i suoi. Grande lavoro del direttore Giuntoli, firma sotto la scoperta dell’ennesimo talento partenopeo. Per dare un’idea di quanto abbia saputo pescare bene il dirigente, Zanoli è stato prelevato dal Carpi per soli quattrocentomila euro. Dopo un anno in Primavera ed uno in prestito al Legnago in Lega Pro, al Gewiss Stadium ha collezionato l’ottava presenza in azzurro, la prima da titolare. Anche domeniche indimenticabili per giovani ragazzi rientrano in quelle stagioni in cui sognare è lecito. Ed all’ombra del Vesuvio, si sa, lo Scudetto è un sogno nel cuore.

Scudetto, Milan e Napoli, ma non solo: all’Inter il derby d’Italia

L’Inter ha ben figurato nel derby d’Italia, aggiudicandoselo grazie ad un rigore discutibile. Buona prova di Dybala, probabilmente motivato dal volersi mettere in mostra di fronte al suo possibile prossimo allenatore. Dal punto di vista del gioco, la squadra di Allegri non ha demeritato e, dunque, ha dimostrato come non fosse un caso che la sconfitta in campionato mancasse dal lontano novembre 2021. Ciò che, però, ha lasciato perplessi, è stata la decisione del fischietto Irrati di far ripetere la massima punizione dapprima parata da Szczesny, poi ribadita in rete da un goffo autogol. L’arbitro, in un primo momento, aveva assegnato fallo in favore dei bianconeri, salvo poi essere richiamato per la seconda volta dal Var – la prima in occasione del rigore – per rivedere tutto e dare una seconda chance al fantasista turco. Insomma, come spesso accade nel campionato italiano, anche il big match della trentunesima giornata lascerà dietro di sé uno strascico di polemiche. Ciò che è certo ed inconfutabile è la matematica. La squadra di Simone Inzaghi, con una partita in meno, è potenzialmente a pari punti con la coppia Milan-Napoli. Rossoneri che, ribadiamo, chiuderanno la giornata di campionato nel Monday match, in casa, contro il Bologna.

Scudetto e retrocessioni: due volti della stessa medaglia

Anche il Genoa ha la possibilità di mettere fieno in cascina, lunedì. Sebbene la trasferta di Verona non sia assolutamente una storia facile. I rossoblù, però, sono chiamati a recuperare terreno nei confronti del Cagliari quartultimo, e distante solo tre lunghezze. La squadra di Mazzarri, dopo un avvio pazzesco di 2022, è reduce da quattro sconfitte di fila, a causa delle quali è di nuovo con i piedi nelle zone paludose della classifica. A chiudere la classifica, infine, ci sono le sempre più condannate Salernitana e Venezia. Per i campani non hanno sortito effetto le cure Colantuono e Nicola: il trend è rimasto invariato rispetto a quello di Castori. I lagunari, invece, pagano lo scotto di un pessimo mercato di riparazione, parso fin da subito debilitante anziché rinforzante.