L’agonia è finita. Francesco Ciccio Caputo è pronto a tornare a calpestare il terreno di gioco con la maglia del Sassuolo dopo un’assenza che dura da due mesi. L’attaccante ex Empoli ha rilasciato un’intervista a Rivista Undici dove ha toccato tanti punti parlando anche della sua convocazione in Nazionale che vuole conquistarsi in vista dell’Europeo di quest’estate.
“L’emozione della prima convocazione in nazionale è stata unica. Ero il ragazzo più felice del mondo. Piangevo come un bambino, era davvero emozionante. E poi le emozioni sono tornate quando ho sentito l’inno. Ho 33 anni e anche se ho fatto tanti gol non so quanti allenatori al posto di Mancini mi avrebbero preso in considerazione. Non posso che ringraziare il ct per l’opportunità che mi ha dato. C’è stima reciproca. Da parte mia, l’unico modo per sperare in questa convocazione sarà solo continuare a segnare e a fare bene. Poi tutto può succedere”.
“Più faccio gol più ne voglio fare. Non mi accontento mai. L’anno scorso ne ho fatto 21, l’obiettivo è migliorare. E inseguire il sogno di diventare capocannoniere in serie A. In un’altra squadra con meno qualità forse avrei fatto meno gol. Qui nel Sassuolo ho compagni che mi danno l’ultimo passaggio, mi fanno arrivare in porta. È una squadra forte, ormai da diversi anni c’è un gruppo che si conosce alla perfezione. E poi ci sono giocatori da top club, come Berardi, Boga, Djuricic, Defrel, Locatelli, Traoré. Siamo come una famiglia, che si diverte in campo grazie a De Zerbi. Lui ha un’idea di calcio che è di pochi, e il bello è che insiste con quest’idea. Ci sono allenatori che alle prime difficoltà cambiano. Lui invece no, è un martello”.