Sassuolo, Caputo: “Italia? Potevo essere lì, non è stato facile”

Caputo

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Ciccio Caputo, bandiera del Sassuolo, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, in cui si è raccontato. Ha parlato specialmente della mancata convocazione nella Nazionale Italiana e di come ha vissuto, da casa, i momenti ormai indimenticabili di Euro2020: “Non dirò bugie, ho pensato più di una volta che potevo essere con la Nazionale. C’ero fino a marzo… E ci ho pensato ancora di più l’11 luglio, perché vincere un titolo europeo non mi capiterà mai più. Non è stato facile assorbire la cosa“.

Ci ho creduto fino alla fine – continua Caputo – mi ero vaccinato con gli altri, vedevo uno spiraglio. Non so quale sia stato il pensiero di Mancini per non convocarmi, ma io a lui devo comunque dire grazie: la Nazionale me l’ha regalata lui. E avere tre compagni del Sassuolo a Wembley mi ha fatto passare un po’ la delusione: era come se lì ci fosse anche un pezzo di me“.

La chiamata per il Mondiale e il cammino con il Sassuolo.

Caputo guarda già al futuro e riguardo al Mondiale in Qatar ha dichiarato: “Credo assolutamente nel Mondiale, io non smetto di sognare. Bisogna sempre saper ripartire e io sarò più motivato e cattivo di prima, pure per riprendermi quel posto“.

Ha infine parlato del Sassuolo, degli obiettivi della squadra, dell’addio di De Zerbi e del nuovo allenatore Dionisi: “De Zerbi è stato fondamentale per la mia crescita, per il Sassuolo sarà tosto digerire la sua scelta, ma questo è il calcio. Dionisi lo conosco da 20 giorni. È presto per giudicare. Partenza di Locatelli e Boga? Per ora sono con noi e spero possano restarci. Ma sono sicuro che, se dovessero andar via, arriveranno giocatori di livello: il Sassuolo negli ultimi anni si è sempre voluto migliorare, per restare in alto“.