Sarri, dimissioni e addio: la sua avventura alla Lazio fra (poche) gioie e delusioni
Sarri ha rassegnato le dimissioni da tecnico della Lazio: la sua avventura in biancoceleste fra gioie e delusioni.
Dopo le voci di ieri, oggi è arrivata l’ufficialità. Maurizio Sarri non è più l’allenatore della Lazio. La società ha infatti accettato le dimissioni presentate dal tecnico, che ha lasciato quindi la guida della squadra al suo vice, Giovanni Martusciello.
“La S.S. Lazio rende noto che Maurizio Sarri ha rassegnato le proprie dimissioni da allenatore responsabile della prima squadra. La Società ringrazia il tecnico per i traguardi raggiunti e per il lavoro svolto, augurandogli le migliori fortune umane e professionali. Contestualmente, il Club comunica di aver deciso di affidare la guida tecnica a Giovanni Martusciello“.
Questo il comunicato ufficiale emesso dalla Lazio in mattinata. Dunque, per il momento sarà Martusciello a guidare la squadra in attesa di un nuovo allenatore. Da vedere se si opterà per un traghettatore fino alla fine della stagione – per poi andare su un profilo come Raffaele Palladino per esempio – oppure se si proverà a portare a Roma fin da subito un allenatore pronto – Igor Tudor uno dei chiacchierati.
Sarri, la difficile gestione dello spogliatoio
Fra i principali problemi che ha incontrato Sarri nella sua avventura alla Lazio è la gestione dello spogliatoio. Prima di presentare le dimissioni infatti, il tecnico si sarebbe confrontato con la squadra dicendo: “Ho visto che non mi seguite più. Se il problema sono io mi faccio da parte. Se non mi volete più parlate chiaro” – le parole riportate da Il Messaggero.
A questa domanda pare che nessuno abbia risposto, segno che molti dei giocatori volessero un cambio. Fra tutti Luis Alberto, con il quale non è mai sbocciato l’amore. Lo spagnolo ha infatti messo un like al post Instagram della Lazio che annunciava l’addio di Sarri.
E poi il rapporto con Claudio Lotito, fra attestati di stima e schermaglie a distanza. Soprattutto negli ultimi tempi, con la differenza di vedute sul mercato e sull’effettivo valore della rosa.
Le quattro sconfitte consecutive – 5 nelle ultime 6 – sono state la punta dell’iceberg che ha spinto il tecnico a fare un passo indietro. E si conclude così la sua parentesi biancoceleste, fra qualche gioia e molti dolori.
Dimissioni Sarri, i due anni e mezzo alla Lazio
Maurizio Sarri è stato ufficializzato allenatore della Lazio il 9 giugno 2021 – un mese dopo l’annuncio di Josè Mourinho come tecnico della Roma. E il suo percorso non è stato molto diverso dal portoghese.
Un primo anno concluso al quinto posto in Serie A, con 18 vittorie e 10 sconfitte. Secondo miglior attacco del torneo ma anche la peggior difesa delle prime 8. Brutta eliminazione dalla Coppa Italia – 4-0 contro il Milan ai quarti – e out in Europa League contro il Porto agli spareggi.
Il secondo anno è migliore in campionato perché la Lazio arriva seconda dietro solo al Napoli e si qualifica alla Champions League, ma in Coppa Italia il cammino termina ancora ai quarti – contro la Juventus – e in Europa i biancocelesti escono ai gironi in Europa League e vengono eliminati in Conference League dall’Az Alkmaar agli ottavi.
Si arriva poi all’anno in corso, pieno di alti e bassi. In campionato la squadra è attualmente nona fuori dall’Europa con già 12 sconfitte subite. In Champions League è arrivata la qualificazione agli ottavi, con la soddisfazione di aver battuto il Bayern Monaco all’andata – ma con un netto ko per 3-0 al ritorno. Brutta sconfitta anche in Supercoppa Italiana nella semifinale contro l’Inter, mentre in Coppa Italia la squadra è alle semifinali. Ma contro la Juventus Sarri non sarà in panchina.