Serie A

Sarri: “Alla Juventus tutto era dovuto, obbligato a vincere la Champions. Non dovevo lasciare il Chelsea”

Maurizio Sarri ha rilasciato un’interessante intervista ai microfoni de La Repubblica. Tanti temi cruciali quelli affrontati dall’allenatore della Lazio

Maurizio Sarri non dispensa opinioni sul calcio e su come, a suo modo di vedere le cose, questo potrebbe essere migliore in Italia. Nella sua intervista odierna a La Repubblica, l’allenatore biancoceleste ha affrontato temi cruciali. Dal calendario al sistema calcistico italiano. Ma ha anche fatto dei focus importanti sul suo presente e futuro. Di seguito le sue dichiarazioni.

Sarri: “Riporterei la Coppa Italia ad agosto”

Calendario e infortuni: “Il calendario troppo fitto di impegni genera tanti infortuni? Lo dico da cinque anni ma mi accusavano di cercare alibi e basta, adesso invece ne parlano tutti. Ormai ci si allena solo al video e lo spettacolo peggiora. Al massimo un giocatore dovrebbe giocar 50 partite all’anno”.

Il calcio in Italia: “Il calcio moderno garantisce 50-70 stipendi d’elite, tra cui il mio, e questa non è ricchezza al movimento: 20 anni fa un giocatore di C era benestante, ora fatica ad arrivare a fine mese. Si cerca di aumentare il fatturato diminuendo qualità del prodotto: ma quale azienda ragiona così?”.

Format Coppa Italia: “Riporterei la Coppa Italia ad agosto anche per le grandi, facendole giocare sui campi delle squadre di Serie C, che così farebbero incassi per campare tutto l’anno. La Coppa Italia oggi è un evento clandestino cucito su misura per l’audience televisiva degli ultimi turni”.

Presente e futuro: “Mi piacerebbe che la Lazio fosse la mia ultima squadra e allenarla al Flaminio. Il derby romano mi trita: ti rovina la vita ma è bellissimo. Il mio erede? Può essere De Zerbi. Tra i miei ex giocatori punto su Maccarone. Il Napoli di Sarri sarà ricordato per 30 anni…”

Esperienze alla Juventus: “A Torino tutto era dovuto e dovevamo vincer solo la Champions, un messaggio inquinato. Ho vinto lo Scudetto con un gruppo a fine ciclo e una società che aveva voglia ma non la convinzione di cambiar stile. Ho sbagliato a venir via dal Chelsea. Un errore tornare in Italia”.

Share
Published by
Gabriella Gaudiano