Santon racconta l’addio al calcio: “Ho rischiato di mettere le protesi”
L’ex difensore di Inter e Roma, Davide Santon, ha parlato dei problemi fisici che lo hanno spinto a dare l’addio al calcio giocato in un’intervista rilasciata a Tuttosport. Ecco le sue parole.
Santon racconta l’addio al calcio: “Ho rischiato le protesi”
Il suo primo infortunio fu con l’Under 21.
«Quello resta il mio rimpianto più grande. A 18 anni sei molto ingenuo, senza esperienza. Se quella situazione fosse avvenuta più tardi, avrei detto: “Non ce la faccio, esco”. Invece allora non fu così. Subii l’intervento di un avversario, sentii “crack”. All’intervallo il mister e gli altri volevano che continuassi e così fu. Da una cosa minima, è diventata enorme. Se mi fossi fermato sarebbe andata diversamente. Il passato è il passato, bisogna accettarlo. Mi spiace pure non aver mai segnato in A. Da giovane segnavo tantissimo, poi boh. Passava il tempo, la rete non arrivava mai, divenne quasi un’ossessione. Col Newcastle invece ho fatto un gol, ma non da terzino, da ala destra».
Se si fosse nuovamente infortunato, avrebbe rischiato le protesi?
«Sì, io ho le ginocchia distrutte. Probabilmente quando avrò cinquant’anni potrei doverle metterle comunque, ma se avessi continuato a giocare il pericolo si sarebbe potuto manifestare nell’immediato. Io per il calcio ho dato tutto, ho sacrificato davvero il mio corpo. Tra muscoli e ossa sono tutto ammaccato».