Sampdoria, più interrogativi che certezze
Dalle parti di Bogliasco iniziare il Campionato puntando alla salvezza, negli ultimi anni, è diventata la – triste – normalità.
Passato l’entusiasmo dei primi anni, la presidenza Ferrero ha preso mostrato tutti i suoi limiti: economici e progettuali.
Eppure, a guardare in campo ed in panchina, la Sampdoria poggia su basi solide.
La colonna è Claudio Ranieri, mister giramondo e scafato, solido nel suo 4-4-2 e capace, quasi sempre, di trovare la quadra delle squadre che allena.
Poi ci sono i terzini, Bereszynski e Murru, sempre loro, inossidabili e confermati.
Al centro della difesa, difficilmente Colley resisterà alle lusinghe del Leicester, e anche Murillo, tornato dal prestito al Celta Vigo, cerca sistemazione.
Le certezze nel reparto arretrato sono Tonelli, Yoshida e Chabot: forse manca qualcosa.
A centrocampo si riparte da Ekdal, Jankto e Vieieira, doopo la cessione di Linetty al Torino.
Il punto interrogativo più grande è sulla trequarti: Gastòn Ramiréz. Il rinnovo del fantasista non arriva, e la sensazione è che possa finire anche lui alla corte di Giampaolo.
Da seguire l’unico acquisto di rilievo messo a segno sin qui, l’ala sinistra danese Mikkel Damsgaard, pagato 6,5 milioni di euro.
Alla fine dei conti, il reparto offensivo è l’unico blindato, con Caprari ceduto al Benevento, un Gabbiadini rigenerato ed un Bonazzoli in ascesa.
Senza dimenticare il capitano Quagliarella, nonostante i suoi 37 anni, e La Gumina, che ha deluso a Empoli, ma ha tutto il tempo di rifarsi.
La sensazione, a meno di due settimane dalla ripresa, è che alla Sampdoria basterebbe poco per fare un campionato dignitoso.
Ma il mercato è ancora aperto, Ferrero non blinderà nessuno, e di nomi in entrata, stando ai rumors ce ne sono pochi, su tutti il centrocampista portoghese Adrien Silva, di proprietà del Leicester.