Sampdoria, l’infortunio di Winks è alle spalle: l’inglese scalpita
Il centrocampista Harry Winks è arrivato alla Sampdoria in prestito dal Tottenham. L’inglese è stato limitato da un problema alla caviglia che gli ha impedito di scendere in campo con la sua nuova squadra per cercare di contribuire alla causa.
Parla Harry Winks: l’obiettivo è imporsi con la Sampdoria
Giunto in prestito dal Tottenham allo scadere della sessione estiva di mercato, l’inglese Harry Winks non ha ancora potuto mostrare il suo valore in Serie A per un infortunio alla caviglia che lo tormenta da tempo. Il Doriano aveva inizialmente optato per la terapia conservativa, salvo poi tornare sui suoi passi e decidere di operarsi proprio a ridosso della sosta per i mondiali.
Adesso Winks è tornato ad allenarsi parzialmente sul campo con i compagni e durante un’intervista a SampNews24 ha parlato delle sue sensazioni: “Al momento mi sento bene, sto procedendo gradualmente con il recupero. In effetti dalla mia operazione sono trascorse sole sei settimane, quindi ho bisogno di tempo per tornare in condizione. Adesso che mi alleno a parte sul campo, ho la possibilità di vedere i miei compagni e di avere un paragone. Io sono ancora indietro fisicamente rispetto a loro. Però ogni giorno è un piccolo pezzettino in più e per me è una piccola conquista“.
Rientro più vicino: Winks vuole ripagare la fiducia
Come affermato dallo stesso calciatore, dunque, i tempi del recupero non verranno forzati e l’inglese dovrete poter tornare a disposizione agli inizi di febbraio. Winks ha tanta voglia di scendere in campo per ripagare la fiducia della società e dell’ambiente blucerchiato che l’ha colpito sin da subito e cui vuole regalare la permanenza in A: “Il mondo della Sampdoria è incredibile e me ne sono accorto fin dal primo impatto. Il club, i colori, i tifosi, mi hanno accolto tutti benissimo e ringrazio tutti. Sono sinceramente dispiaciuto di non avere potuto dare una mano fino a oggi. Quello che posso fare, e lo sto facendo, è lavorare duramente ogni giorno, per essere disponibile il prima possibile. L’unico modo in cui posso sdebitarmi è sul campo. Penso che sì, ci siano ancora le possibilità di salvarci“.