La Sampdoria di Marco Giampaolo si appresta a sfidare i campioni d’Italia in carica del Milan nella gara valida per la 6ª giornata di Serie A. Il fischio d’inizio del match è in programma per domani sera alle 20:45 al Ferraris. Alla vigilia della gara contro i rossoneri, in conferenza stampa ha parlato il tecnico dei blucerchiati. Di seguito ecco un estratto delle sue dichiarazioni raccolte e riportate dai colleghi di Tuttomercatoweb.
Squadra consapevole di lottare per la salvezza?
“Dobbiamo giocare da squadra che non deve retrocedere. Se siamo onesti intellettualmente dobbiamo capire che il nostro obiettivo è questo. Le altre considerazioni sono frutto di strumentalizzazioni. Io e la squadra ne siamo consapevoli. Quello che non va disperso è l’entusiasmo. Dobbiamo provare a giocare le partite nella maniera giusta. Tutti i nuovi arrivati erano in squadre dove si allenavano a parte. Qualcuno non è nemmeno disponibile. Io ne sono consapevole e i giocatori assolutamente sì”.
L’entità del recupero di Winks?
“Devi rivolgere la domanda al dottore. Winks l’ho visto per mezzo allenamento quando arrivato e poi, purtroppo, non l’ho più visto in campo”.
Lo schema di gioco?
“Per giocare col 4-3-1-2 in partenza devo avere alternative. Per partire li ho, per finire no. Che avessimo giocato così la squadra lo sapeva da una settimana. Lo scelgo in base alla tipologia di contrapposizione all’avversario. Teoricamente. Se poi in settimana mi vengono a mancare elementi per giocare in una data maniera devo cambiare”.
Problema di testa i cali di tensione?
“Non te lo so dire. Ma che la testa determini, sì. Può essere anche una questione di responsabilità. Con una squadra più forte di me, con nulla da perdere fra virgolette, sono più sollevato mentalmente. Lo scontro diretto mi sollecita da e sotto un altro punto di vista. Questo lo verificheremo con le partite”.
Malumori della società?
“Dobbiamo avere una buona comunicazione. Se non buona, univoca. Voi avete troppi interlocutori all’interno del club, si crea dispersione e i pareri diversi non vanno bene perché generano crepe. Poi non ho bisogno di rassicurazioni. Il mio mestiere non ne ha bisogno. Io devo dare sicurezza e certezze agli altri. Se ci fosse qualche prurito, gradirei venisse manifestato nei miei confronti e che la comunicazione venisse gestita in maniera più discreta. Il mio lavoro mi pone sempre sulla graticola. Sono sempre in discussione”.
Non ti parlano? Qualcuno ti ha mandato critiche per interposta persona?
“Si è scritto che bisogna fare chiarezza nei confronti dell’allenatore. Significa che ha raccolto pareri. E’ un problema che riguarda la tutela della squadra”.